Incontro con EMOZIONI nella Collettiva di Martina Franca

di Teresa Gentile - Ancora una volta è possibile ammirare prestigiose presenze artistiche alla Mostra che è stata allestita in Corso Emanuele 2 a Martina Franca.

Si tratta di opere di pittori e scultori che hanno il dono non comune di saper raccontare e comunicare autentiche emozioni simili ad onde anomale nella nostra esistenza ma capaci sempre di conferirle “colore “ cancellandone ogni grigiore abitudinario. Ad un primo sguardo ci è parso immediatamente di avvertire le note di un’arcana armonia e ci siamo tuffati tra linee morbide, avvolgenti, ricche di armoniosa carica cromatica mentre ogni quadro, inequivocabilmente, si è palesato come finestra di anime sensibili, dotate della capacità di saper provare e condividere profonde emozioni. Il tarantino Rosario Rosafio ci ha suggerito con le sue voluttuose immagini ricche di fantasia e agilità figurativa pensieri di solidarietà, di paura, di coraggio, di passione, di tristezza o di giocosità. Ci ha ammaliati con gli sguardi dei suoi ritratti: sguardi mai assenti ma volitivi, intrepidi, pensosi, innamorati. Poi ci ha proposto volti soavi o simili a mostri sfigurati o incubi rimossi dalla forza di volontà e dalla rinata capacità di legare al filo della nostra esistenza, il palloncino clorato di ogni nostro sogno, rivelandoci la possibilità ed opportunità di elevarci ad una realtà misteriosa fatta di cultura, arte e poesia, pur restando con i piedi ancorati nella razionalità. Questo perché la vita è sogno, i sogni restano tali ma se veramente crediamo in essi, conferiscono un senso speciale alla vita e finiscono con il restare imbrigliati, mentre restiamo attaccati, in precario equilibrio, sull’instabile filo della vita e vengono prima condivisi da altri che hanno lo stesso progetto e poi si realizzano perché da soli non si va da nessuna parte.

Con le eloquenti e romantiche opere di Carla Vitti, Marzia Lazzaro di Crispiano, e Rosangela Scarcia di Massafra, ecco che siamo proiettati in un intenso universo femminile molto ricco di colori, immagini di calda aromaticità e suggestivo fascino formale, tra onde tumultuose o vicoli dal silenzio rotto dalle comari e farfalle intessute di grazia, accurate sfumature di colore e fluida luminosità simile a plenilunio o luce solare filtrata dalle foglie d’un albero d’acacia. Le loro opere nitidamente riflettono sensazioni, emozioni, naufragi esistenziali, marosi e le linee di contorno paiono immagini emergenti da un sogno. Poi siamo attratti dalle opere di Antonio Camardi, specie da quelle realizzate con biro su compensato e che ci hanno rivelato una interiorità magmatica che non tarderà a stupirci poiché desidera poter raccontarci tante altre sue avventure di pellegrino alla ricerca di emozioni e del fascino della bellezza. Ed ancora sono le originali opere pittoriche e scultoree di Pietro Palumieri (Palù ) di Maruggio che ci attraggono con il loro profumo di salentinità, di mentastro, di autenticità, di vento di scirocco , di mosto, di primitivo , di olio ed avvertiamo nitidi, osservando le sue creazioni, il salmastro del mare, la presenza di una natura incontaminata, la rassegnazione di uomini che nell’autunno della loro vita, non riescono più a progettare, a cantare , oppressi dal vento di scirocco di tante notizie solo negative e sotto una pioggia incessante di malvagità che non è giusto definire “umana” e tutto questo mentre anche il mare salentino pare ribellarsi ad una sua ormai prossima “fine annunciata” che costituirà la fine di migliori aspettative di salute, di vita e progresso basato sul turismo, le emozioni ed il canto alla vita.

Ed infine ci soffermiamo accanto alle opere di Vito Leone, in prevalenza realizzate a gessetti e i suoi colori hanno reso in pieno dolci atmosfere di magici tramonti, albe perlate, ma anche perturbazioni d’anima nel caos inconoscibile e misterioso dell’inconscio. Nelle sue opere abbiamo intuito la presenza palpabile di un incontenibile estro creativo soffuso di poesia. È evidente la sua ricerca appassionata di uno stile proprio, e quindi identitario che possa costituire la sua firma stilistica e ciò lo porta, con umiltà, a voler conoscere altri artisti per confrontarsi con loro, e scoprire come poter meglio esprimere la propria idea di bellezza. Innegabile è la sua capacità di penetrare nell’universo interiore, fotografare ed esprimere sensazioni ed emozioni. Ed è bello osservare i suoi occhi che brillano di sincera gioia mentre ci delinea la sua stessa ricerca di bellezza, di verità, di emozione, da lui rintracciata nelle opere degli altri artisti, Questa volontà di porsi in ascolto della bellezza è una sua grande virtù che lo porta ad organizzare collettive come questa. La prossima è già stata programmata per il periodo tra il 6 dicembre e il 6 gennaio ed in tale occasione potremo tuffarci nel mondo emozionale di 26 artisti. Altro appuntamento… con emozioni positive da condividere per crescere in UMANITÀ.