'Jobs Act imbroglio gigante'

ROMA - "Il Jobs Act e' solo una scatola vuota di contenuti e soldi. E piena di inutili compromessi. Una legge delega votata con toni trionfali sia da Sacconi sia da Damiano e' la prova provata che si tratta di un imbroglio". Sono le parole di Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera dei deputati, in un editoriale pubblicato da "Il Giornale". "L`articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, - attacca Brunetta - con tutte le sue rigidità, non e' stato superato, e la regolazione di questo compromesso e' stata delegata a decreti legislativi che al momento nessuno conosce. Ne verra' fuori un pasticcio contro i lavoratori, le imprese, i giovani, il mercato del lavoro e anche contro il buon senso. Sarebbe bastato dire: l`articolo 18 e' abolito, non c`e' piu' il reintegro ma solo l`indennizzo. E' un imbroglio, come lo e' il contratto a tutele crescenti valido solo per i neoassunti. E come e' un imbroglio la promessa di ammortizzatori sociali per tutti con soldi che non ci sono. Resta solo la logora annuncite di Renzi". "Il Jobs Act e' l`ennesimo imbroglio di Renzi. L`articolo 18 esce dalla porta per tomare dalla finestra. Una norma che creera' nuove rigidita', non aiutera' le imprese e non favorira' nuove assunzioni. Inoltre il testo consegna ai giudici una grande discrezionalità nel valutare la legittimità o meno del licenziamento disciplinare. E il problema del rapporto con l`articolo 76 della Costituzione resta aperto, dal momento che non e' dato sapere quali saranno le 'specifiche fattispecie' in cui operera' la sanzione del reintegro. La soluzione proposta in un emendamento di Forza Italia sarebbe stata più chiara: nel caso di licenziamento disciplinare giudicato illegittimo, dare al datore di lavoro, sanzionato con la reintegra, la facoltà di optare per un`indennità predeterminata", conclude.

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