Milan, festa Palermo a San Siro: Zapata offre due cannoli siciliani, i rossoneri non reagiscono più
di Luca Losito - Crollo inatteso e fragoroso del Milan, in casa col Palermo. San Siro resta annichilito dall'autorete di Zapata e dall'immediato gol del raddoppio di Dybala, favorito da un altro svarione del difensore colombiano sciaguratamente subentrato al dolorante Alex nei primissimi minuti di gara. La squadra di Inzaghi perde lucidità dopo l'1-2 propiziato dal suo centrale, e non riesce più a reagire con raziocinio. Questo stop può cambiare le ambizioni dei rossoneri.
Un incubo. Basta una parola per descrivere i primi 45' rossoneri. Si parte con l'infortunio di Alex, dopo soli 3', che lascia spazio allo sventurato protagonista della serata, Zapata. E' proprio lui, infatti, ad infilare con un autogol Diego Lopez per l'1-0 siculo. Ed è sempre il colombiano, poco dopo, a rovinare a terra e lasciare a Dybala un'autostrada per il facile raddoppio. Confusa e disarticolata la reazione del Milan, che deve ancora ringraziare le paratone del portiere spagnolo se alla fine del primo tempo si ritrova sotto “solo” per 2-0.
Nella ripresa, Inzaghi inserisce El Shaarawy al posto di Poli per dare più peso all'attacco, ma gli esiti non sono esaltanti. Il Milan, effettivamente, gioca una ripresa tutta nella metà campo siciliana, ma non trova lo spunto giusto per il gol. Neanche quando al 67' entra Pazzini per Honda. I palloni vengono scaraventati al centro e sulle fasce in maniera quasi casuale, il Palermo gestisce con sagacia anche le situazioni più intricate e conduce la gara verso il 90' sui binari sperati. La tattica si rivela vincente: al triplice fischio è 0-2.
Dunque, i rossoneri pagano senz'altro lo scotto delle due reti subite nel primo tempo, una mazzata psicologica insostenibile per una squadra che sta ancora faticosamente uscendo dall'ultima tribolatissima stagione. Questa sconfitta di sicuro non aiuterà Inzaghi: adesso trovare certezze e soluzioni sarà ancora più difficile. Preoccupa soprattutto l'assoluta sterilità offensiva, qualcosa di paradossale per una squadra che sinora si era distinta come miglior attacco del campionato.
Un incubo. Basta una parola per descrivere i primi 45' rossoneri. Si parte con l'infortunio di Alex, dopo soli 3', che lascia spazio allo sventurato protagonista della serata, Zapata. E' proprio lui, infatti, ad infilare con un autogol Diego Lopez per l'1-0 siculo. Ed è sempre il colombiano, poco dopo, a rovinare a terra e lasciare a Dybala un'autostrada per il facile raddoppio. Confusa e disarticolata la reazione del Milan, che deve ancora ringraziare le paratone del portiere spagnolo se alla fine del primo tempo si ritrova sotto “solo” per 2-0.
Nella ripresa, Inzaghi inserisce El Shaarawy al posto di Poli per dare più peso all'attacco, ma gli esiti non sono esaltanti. Il Milan, effettivamente, gioca una ripresa tutta nella metà campo siciliana, ma non trova lo spunto giusto per il gol. Neanche quando al 67' entra Pazzini per Honda. I palloni vengono scaraventati al centro e sulle fasce in maniera quasi casuale, il Palermo gestisce con sagacia anche le situazioni più intricate e conduce la gara verso il 90' sui binari sperati. La tattica si rivela vincente: al triplice fischio è 0-2.
Dunque, i rossoneri pagano senz'altro lo scotto delle due reti subite nel primo tempo, una mazzata psicologica insostenibile per una squadra che sta ancora faticosamente uscendo dall'ultima tribolatissima stagione. Questa sconfitta di sicuro non aiuterà Inzaghi: adesso trovare certezze e soluzioni sarà ancora più difficile. Preoccupa soprattutto l'assoluta sterilità offensiva, qualcosa di paradossale per una squadra che sinora si era distinta come miglior attacco del campionato.
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