Nichi Vendola lancia la nuova sinistra

BARI - Il Patto del Nazareno è il momento di fondazione del Partito della Nazione. E' il seppellimento della dialettica tra destra e sinistra, tra giustizia ed ingiustizia. Ed è organico a questo progetto che la politica sia soltanto la processione dei commenti mentre altrove si esercita l'arte del comando". Così il leader di Sel Nichi Vendola a Human Factor. "Possiamo prefigurare la nascita di un coordinamento fatto da rappresentati di tutti coloro che sono interessati a questo processo. In questo coordinamento dovrà essere consentita la doppia militanza, ognuno con la sua tessera", ha dichiarato Vendola alla convention di Sinistra Ecologia e Libertà. "Un partito, un movimento, un soggetto politico che vuole costruire un programma di governo non può non passare per l'attività cucita in questa tre giorni. Ci rivedremo presto. Non è stato un ballare in una sola giornata", ha aggiunto Vendola. "Lo dico agli scritti e ai militanti di Sel. Lo sfregio che abbiamo subito con la separazione di una parte di ceto parlamentare, da noi non ha prodotto i fuochi pirotecnici dell'immagine del traditore. È un guadagno": così Vendola alludendo al passaggio di Gennaro Migliore dal gruppo parlamentare di Sel a quello del Pd e agli insulti sul web rivolti al deputato dissidente Pd Pippo Civati. Questa tre giorni non è un evento è l'inizio di un cammino che ci ha già trasformati. È un luogo di una sinistra plurale, ricco in cui non avete percepito né il rancore, né la depressione che sono i due sentimenti che da troppo tempo accompagnano la sinistra, ha detto ancora Nichi Vendola.

 "Parlare sempre contro il proprio partito non è una bella cosa e non è neanche giusto ma che devo fare se arriva il Jobs Act di Maurizio Sacconi, lo sblocca Italia di Lupi?": così il deputato della minoranza dem Pippo Civati. "Secondo me si è rotto il centrosinistra quando si cercò di eleggere Romano Prodi. Ci hanno spiegato che le larghe intese non ci avrebbero contaminato. C'è ancora chi distingue tra Alfano e Berlusconi. Ci hanno spiegato che potevamo cambiare premier senza andare al voto. Io queste cose non le capisco". Ma "non esco dal Pd. Calmi". Poi ancora: "In tanti se ne sono già andati. Non c'è bisogno di dividere il Pd ma io non posso garantire che questo non succeda - ha affermato Civati dal palco della convention di Sel -. Non c'è alcun disegno per rompere. Ma se non si cambia non è una scissione, è un'altra cosa ed è un'altra cosa che vogliamo costruire tutti insieme. Per me è doloroso dire queste cose perché sono partito dall'Ulivo. Se queste cose interessano il Pd io ne sarò felice. Se non interesse, come dice Renzi, ce ne faremo una ragione".