Stabilizzazioni, Marmo: Michi e Nichi beccati con le mani nel sacco

BARI - “Le regole esistono e vanno rispettate. Capisco che possa essere un concetto antipatico per la sinistra di Emiliano e Vendola, ma non posso che fare spallucce e ricordare che in Consiglio regionale dicemmo chiaramente che le stabilizzazioni richiedevano un atto amministrativo e non una Legge”. Lo sostiene in una nota il Vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Marmo.
“Volevano la botte piena e la moglie ubriaca”, aggiunge. “Sapevano che la Legge avrebbe messo a rischio l’intera procedura, ma non volevano assumersi la responsabilità di stabilizzare con delibera di Giunta, ben sapendo che i pericoli erano tanti. E, allora, hanno fatto finta di non conoscere il comma 529 della Legge di Stabilità. Senza contare che, scopri scopri, l’occupazione voleva essere bolscevica: tutti dentro, con o senza i requisiti richiesti dalla legge”.
“Cari Vendola ed Emiliano – conclude Marmo - stavolta siete stati fermati e l'infornata elettorale è andata all'aria, con buona pace dei precari, illusi e delusi su un tema così delicato come il lavoro. A questo punto, non c'è neanche bisogno che fingiate troppo di litigare, dopo esservi tanto amati”.

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