Prove di consultazioni al Quirinale per un Governo Renzi che scricchiola

di Nicola Zuccaro - Giornata di ricevimento delle opposizioni parlamentari al Quirinale per Sergio Mattarella. Dopo l'incontro in mattinata con il Movimento 5 Stelle (all'unisono definito da Grillo e Casaleggio come "costruttivo") il Capo dello Stato è a colloquio con la delegazione di Fratelli d'Italia. L'oggetto dei due incontri riguarda le proteste mosse dalle minoranze sulle "sedute fiume", a loro dire imposte alla Camera dal Pd, sulle riforme costituzionali. Semplice cortesia costituzionale o prove di consultazioni nel caso in cui il Governo Renzi non dovesse godere più della fiducia da parte dei due rami parlamentari? Nel giorno in cui l'esecutivo ha ottenuto il trentacinquesimo voto di fiducia, in occasione della approvazione del "Mille Proroghe" con 156 sì e 78 no, la tenuta di questo Governo è certamente traballante come indicano gli esiti dell'odierna votazione.

Sarà così anche a partire dalle 12 del 10 marzo quando a Montecitorio si darà il via alla voto per le Riforme Costituzionali? I mal di pancia bipartisan che affliggono Forza Italia ed il Partito Democratico con i braccio di ferro Renzi-Bersani (l'ex Ministro mentre si va in scrittura annuncia la sua assenza alla Direzione del Pd di domani) e Berlusconi-Fitto disegnano, nel loro insieme, un panorama politico instabile e al tempo stesso inquietante per le decisioni che nei prossimi giorni il Parlamento dovrà adottare per un eventuale intervento militare in Libia. Mai come oggi, Sergio Mattarella è chiamato ad arbitrare la sua prima e forse più difficile partita sul campo politico ed istituzionale. In palio c'è, ancora una volta, il futuro dell'Italia. Difficile e delicato.

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