Regionali 2015. Da Altamura la candidata Loretta Moramarco (M5S): “politica come ricerca del bene comune”

(Loretta Moramarco, M5s)
di Roberto Berloco - Qui di seguito un’intervista a Loretta Moramarco. Avvocatessa, trent’anni, è candidata altamurana per il Movimento dei “Cinque Stelle” alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale pugliese

Loretta, a memoria d’uomo sei la prima donna altamurana che si candida al Consiglio regionale pugliese, per giunta proprio al momento del congedo di due pesi massimi della politica altamurana come Pietro Pepe e Michele Ventricelli. Come vivi questo stato così particolare? In che modo hai iniziato a trascorrere questa che, per te, è la prima esperienza elettorale?

Le donne vivono sempre la particolarissima condizione di nascere “in minoranza” pur non essendolo numericamente. In ogni caso non ho la presunzione di rappresentare un intero genere! Sto vivendo questa esperienza con molta serenità. Continuerò a fare quello che ho sempre fatto con “ilGrillaio”: cercare di diffondere le buone “stelle” e di raccogliere intorno ad esse più persone possibile! L’impegno elettorale non è un mestiere, ma un servizio alla collettività che, per tutti coloro che si riconoscono nel M5S, è a tempo determinato. La politica, invece, come ricerca del bene comune, è e resterà un mio impegno quotidiano.

Corrisponde ad uno dei principi morali di fondo del Movimento di Grillo quello della lotta ai privilegi della politica. Tra questi uno dei più odiosi è quello dei lauti emolumenti che vengono intascati dalla classe politica in tutta pace dell’impotenza di una intera comunità. 
La Regione è uno di quegli enti pubblici più ambiti anche per la ragione di stipendi da capogiro e vitalizi ingiustificabili dopo un certo numero di anni di consiglierato. Quale il tuo pensiero e quali i tuoi intendimenti al riguardo? Quali sono le idee ed i propositi che fanno il tuo programma di candidata?

Pietro Pepe, ex presidente del consiglio regionale, 15 anni di mandato elettorale: € 8.767,87 di vitalizio. Assegno di fine mandato: 363.060,58 euro
Michele Ventricelli, consigliere regionale dal 2000 ad oggi (15 anni): € 7.779,85 di vitalizio. Assegno di fine mandato: 328mila euro. Avrebbe potuto rinunciare (anche alla luce della l. reg. 34/12) ma ha preferito esercitare il suo diritto a chiedere l’assegno di fine mandato.
L’indennità di carica, compresa la diaria, raggiunge quasi i 10.000 euro, una somma, percepita dagli altamurani Ventricelli e Giacinto Forte, che consideriamo eccessiva e incoerente con i tagli dello Stato sociale e con i doveri di solidarietà imposti dall’art. 2 della Costituzione. A riguardo invito a leggere la bellissima proposta Zero Privilegi Puglia che l’assise regionale ha pensato bene di chiamare alla discussione solo dopo averla resa inutile, approvando la l. reg. 34/12 che ha tagliato il minimo indispensabile. Tutti gli eletti del M5S rinunciano a parte del loro emolumenti per destinarli ad un fondo che aiuti le piccole e medie imprese o i cittadini in difficoltà.
Il programma è quello del M5S è il frutto del lavoro condiviso dei tanti attivisti che in questi anni si sono impegnati su vertenze locali, regionali e nazionali. Lo abbiamo scritto insieme e, presto, sarà presentato alla stampa.

Il progetto di Beppe Grillo a livello nazionale è assai ambizioso e forse, per certi versi, utopistico. A tuo parere quanto il comico ligure può contare di riuscire nei suoi obiettivi considerando la sua scarsa propensione ad allearsi per governare e, cioè, alla gradualità del processo verso quegli scopi? 

L’utopia non è il luogo dell’impossibile ma il “buon luogo” a cui l’azione politica deve tendere. Nel 1940 sarebbe stato impossibile immaginare un presidente nero, fino al 1946 le donne non avevano diritto di voto, fino al 1992 esistevano le classi “speciali” per gli alunni disabili. Solo chi ha buoni sogni riesce a migliorare la realtà. Si può e si deve discutere con tutti, purché questo non significhi “abbassare” le pretese. La tutela dei beni comuni non può aspettare ancora. Pensiamo al Pertusillo, minacciato dalle trivelle. Se perdiamo l’acqua, perdiamo tutto. La gradualità potrebbe compromettere il diritto all’accesso ad un’acqua di buona qualità. Non tutto può aspettare la “gradualità dei processi”. In Italia essere onesti sembra utopistico. Avere ciò che spetta di diritto - senza raccomandazione - sembra utopistico, così come sconfiggere mafie e malaffare. Non è, secondo lei, dovere di una persona onesta tentare di cambiare questo sistema mettendoci anche la faccia? A volte anche gli “agnelli” alzano la testa. Noi invitiamo tutti a farlo ma non bisogna farlo a metà. Non esiste il “mezzo colluso”,  la coscienza “mezza pulita”.

In verità non era a questi obiettivi che la domanda faceva riferimento. Un referendum di qualche anno fa, tra l’altro, mise definitivamente al riparo la certezza che l’acqua rimanesse un “bene comune”, al di là del caso specifico del Pertusillo ed anche se, effettivamente, permangono situazioni di non coerenza non solo in Puglia. Quanto alla lotta alle mafie, non pare che Grillo rivendichi una politica legislativa più dura dell’attuale, che è il frutto di una maturazione avvenuta su eventi assai gravi, come anche l’uccisione di magistrati nel compimento del proprio dovere. Non a caso espressioni come “carcere duro” non hanno riscontro in altre nazioni europee. Il nostro richiamo era ad obiettivi che, per poter essere raggiunti, in assenza di una maggioranza assoluta in capo al partito grillino, abbisognano di una collaborazione con altre forze politiche rappresentate in Parlamento. Solo un paio di esempi: l’elezione diretta dei parlamentari, ovvero una riforma della legge elettorale. E’ un’idea che contiene una visione angelica della democrazia, ma come si può pretendere che abbia una qualche fattibilità in mancanza di un dialogo con le altre componenti di rappresentanza? Abolire il finanziamento ai giornali è un’idea ottima per garantire la trasparenza sull’agire del potere politico, ma come si potrebbe arrivarci senza quel continuo dialogo e quel costante confronto che sono gli ingredienti appunto di un processo graduale in seno ad una forza di governo?

Purtroppo i referendum del 2011 sono stati in larga parte disattesi o aggirati. I portavoce “M5S”, attraverso proposte come il reddito di cittadinanza, cercano di tagliare alla radice il disagio sociale che aiuta la criminalità, riconoscendo diritti e non semplici bisogni. Il dialogo è sempre aperto, su proposte e temi specifici, a livello locale, regionale e nazionale. Bisogna chiedere agli interlocutori se sono pronti a fare dei passi avanti concreti. Un esempio su tutti: all’indomani della votazione del presidente Mattarella, è stata bocciata la proposta dei M5S di discutere subito il ddl anticorruzione, che giace da un paio d'anni in Senato.

Uno sguardo alla politica cittadina. Un certo numero di candidati a sindaco è già emerso. Lasciando volentieri perdere il cosiddetto “phisic du role”, che idea ti sei fatta della loro reale idoneità morale e culturale alla carica? E, quanto ai Pentastellati altamurani, c’è già o ci sarà un nome, oppure si tratterà di una lista da schieramento? 

Giacinto Forte, attuale consigliere regionale, ha saputo giocare bene la sua promessa di ridursi lo stipendio, destinandolo ad alcune associazioni del territorio. Mi chiedo, però, quanto sia corretta questa modalità che crea riconoscenza e che mi auguro non si traduca in un riempimento delle liste da parte di ragazzi delle associazioni. Non mi è, poi, chiaro quali siano i contenuti del progetto politico di Forte, che non ha lasciato un ricordo indelebile di sé come consigliere comunale. Quanto al candidato del Pd, l’avvocato Antonello Stigliano, aspetto di conoscere il suo programma, anche se un partito “di governo”, come il PD, avrebbe dovuto agire molto prima e molto meglio in questi cinque anni. Il ruolo dell’opposizione mi sembra sia stato esercitato con costanza solo da Enzo Colonna, Rosa Melodia e Lello Rella. Sull’avvocato Ventricelli credo di aver già esposto il mio parere. Aggiungo solo un dato: cinque anni fa la sua elezione regionale non è stata accompagnata da un successo elettorale del centro sinistra e, in particolare, di SEL ad Altamura.
Sicuramente il Movimento ilGrillaio presenterà una lista che schiererà cittadini attivi da anni sul territorio, con fedina penale pulita, in linea con il M5S. L' obiettivo di questa lista è il buon governo della città. Altamura ha bisogno delle 5 Stelle per svincolarsi da una classe politica imbarazzante e tossica. Non solo di un simbolo, ma di cittadinanza attiva e buone pratiche e un programma che guardi al futuro.

Dacci almeno tre buoni motivi per cui gli altamurani dovrebbero scegliere proprio Loretta Moramarco per essere rappresentati in Consiglio regionale. 

Ai punti preferisco le stelle! Non devono scegliere me, ma le idee che vogliamo realizzare e soprattutto partecipare al cambiamento perché gli eletti siano davvero dei portavoce.
E' molto difficile sintetizzare in poche battute il nostro progetto di cambiamento, posso limitarmi ad alcuni temi chiave.
Acqua: nel 2018 scade l’affidamento della gestione del servizio idrico all’AQP s.p.a., le cui azioni sono in capo alla Regione Puglia. Dobbiamo riaprire il percorso di ripubblicizzazione partecipata del più grande acquedotto d’Europa, rendendo trasparente la gestione del bene comune acqua e garantendo il rispetto del diritto umano all’accesso all’acqua - sancito dalla risoluzione ONU nel 2010 - negato dai distacchi per morosità.
Dobbiamo tutelare la qualità dell’acqua dalle minacce delle trivellazioni in Puglia e in Basilicata, in particolare intorno al Pertusillo, uno dei più grandi invasi che “ci dà da bere”.
Bisogna tutelare questo bene comune dalla mercificazione: in Puglia gli imbottigliatori pagano ancora canoni irrisori calcolati sui metri quadri occupati e non sui metri cubi di acqua prelevata!
Rifiuti zero: in questi giorni si è tornati a parlare di discariche. E' facile dire no, ma per evitare il rischio di nuovi impianti, è indispensabile che i cittadini siano resi partecipi e protagonisti del cambiamento verso i rifiuti zero. La Puglia ha ancora bassi livelli di raccolta differenziata e alti livelli di produzione dei rifiuti. Bisogna realizzare impianti di compostaggio – comunali - per rendere economicamente sostenibile e maggiormente controllabile la raccolta differenziata, evitare l'incenerimento e finanziare centri di riuso e di ricerca per analizzare - e ridurre - il residuo non differenziabile. Il candidato Emiliano ha affermato di non sapere se è possibile che qualcuno diventi Presidente della regione Puglia contrastando gli interessi delle aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti, avendo queste un forte peso elettorale. Io credo che si possa governare bene solo se le mani sono libere e noi siamo certi di averle e di avere la maggioranza dei pugliesi con noi.
Partecipazione: non è una stella, è una pre-condizione. La partecipazione è la chiave per risolvere i problemi perché produce  trasparenza e condivisione degli obiettivi. I tempi della democrazia - vera -  evitano inutili contenziosi e consentono decisioni migliori.
Energia: la Puglia ha un surplus energetico che è costato il consumo di molto suolo che poteva essere destinato all’agricoltura di qualità - i campi di pannelli fotovoltaici sono sotto gli occhi di tutti. Bisogna investire nell’efficientamento degli immobili, nei piccoli impianti che consentano anche l’autosufficienza energetica delle famiglie e delle imprese.
Mobilità: bisogna provuovere la mobilità sostenibile, partendo dai piccoli spostamenti ed arrivando ai trasporti su rotaie che sono una realtà - ancora amara - per molti pendolari.
Sanità: 17 anni per aprire l’Ospedale della Murgia, gli scandali Tarantini e Tedesco… non sono già un buon motivo per votare “M5S”?