Serie D, la Fidelis può conquistare la Lega Pro: tra Taranto e Potenza, si decide un'intera stagione in sette giorni

di Luca Losito - Una settimana, due gare e sei punti in palio. La Lega Pro non vuole più aspettare, e così, a sette giornate dal gong, regala un doppio incrocio da brividi agli azzurri: domenica la trasferta a Taranto, giovedì l’anticipo col Potenza. Un tour de force durissimo, che però offre alla squadra di Favarin la chance di conquistarla anzitempo, rendendo così le restanti gare post-pasquali quasi una pura formalità, con buona pace dei “corteggiatori” rossoblù, che forse dovranno accontentarsi della D. Ancora una volta.

Per un traguardo così grande, però, servono proprio tutti. A partire da Strambelli, titolare inamovibile nello scacchiere di Favarin, mancato tantissimo alla manovra azzurra dall’Arzanese in poi, e che potrebbe rivedersi in campo proprio allo Iacovone. Poi tornerà arruolabile Bova, centrale difensivo di massima affidabilità, sebbene il duo colored Ola-Diamoutene abbia offerto buone garanzie in occasione della sua assenza per squalifica. Fuori causa, appiedato per un turno dal Giudice Sportivo, bomber Lattanzio. Di contro, c’è da considerare la precaria condizione degli avversari: in settimana le “fughe”, che profumano di resa, del tecnico Battistini e del ds Montervino, a cui vanno ad aggiungersi le squalifiche di Giglio e soprattutto di capitan Prosperi, autentico baluardo della difesa ionica. Non se la passa meglio il Potenza, che prima della dura trasferta infrasettimanale ad Andria, tra le mille incertezze della sua retroguardia, affronterà il famelico Grottaglie.

Questa la sintesi. Poi, come sempre, il campo potrà regalare mille emozioni e sorprese. Certo, la situazione di partenza, le condizioni ambientali e la leadership durata ininterrottamente da quasi inizio campionato, lasciano pensare che alla fine, a spuntarla, dovrebbe essere la Fidelis, ma guai ad abbassare la guardia. Specie adesso che bisogna affrontare le rivali più agguerrite, quelle che hanno puntato gli azzurri anche con antipatiche insinuazioni fuori campo e fuori luogo. Avanti.