di Francesco Greco. TAVIANO (Le) – Guia è quel che si definisce una donna in carriera. Archetipo diffuso oggi, nel post-femminismo in cui l’universo femminile è stato atomizzato e ognuna cerca il successo in modo solitario, nella vita, nella carriera, dappertutto.
“Cinica e snob” (ipse dixit l’assistente Carola), figlia di un pugliese che ha sposato una donna spagnola, vive a Milano, dirige una rivista di moda e ha un fidanzato sempre in cerca di paradisi fiscali (altro archetipo) dove imboscare le ricchezze sospette: uno che starebbe bene nella lista Falciani, a suo agio nel 2015 di regali ai politici.
D’improvviso il padre muore e le lascia in eredità una masseria, in Puglia, ovvio, dove ce ne sono di bellissime, che gli stranieri comprano come l'acqua fresca. Guia torna così nella terra dove da piccola passava le vacanze per un funerale distratto e vendere l’attività . Ha fretta di tornare a Milano, incombe la settimana della moda e lei non può assolutamente mancare.
Ma, c’è un ma: anzi, tre. Sono le persone che si sono “rifugiate” nella masseria: il cugino Pino, affetto da “ritardo dello sviluppo cognitivo”. Renzo il fattore che cura la terra, è rimasto vedovo e ci vive col figlio Tony. Ovvio che questo tre personaggi non se ne vogliono andare, perché dovrebbero farlo? Ma Guia ha fretta, molta fretta, e…
“Sei mai stata sulla luna?”, commedia, di Paolo Genovesi che l’ha scritto e diretta, girato in Puglia (Nardò e l’Arneo), è recitato molto bene e valorizzato dalle location pugliesi, ormai una costante del cinema italiano. Ci sono attori di primo piano e vecchie conoscenze del cinema. L’interprete è Liz Solari, algida, lieve, bellissima. Intorno Neri Marcorè, Nino Frassica, Raul Bova, Dino Abbrescia e altri.
Ma ci sono anche due attori-cult che, sospesi fra cinema, teatro e pubblicità , nel curriculum hanno molto cinema d’autore: Tommaso Giuranno (foto) e Giuseppe Portaccio. I registi li chiamano di frequente. Nel 2009 lavorarono in “Totem Blue”, l’intrigante opera prima del regista pugliese Massimo Fersini, che la critica ha accostato a Quentin Tarantino e che ha vinto molti premi negli Usa ai festival del cinema “indie” (ma anche in Italia).
Giuranno, il popolare Tom, è anche uno scrittore di romanzi polizieschi (“All'ombra del cipresso”, Joppolo Editore, Milano), e canta benissimo tutti i classici della canzone napoletana (da “Torna a Surriento” a “Io te vurria vasà ”). Interpretava il padre del protagonista, borbottone e moralista, ma fu anche, imbracciando un fucile, in “La Santa”, bellissimo film del brindisino Cosimo Alemà , presentato con successo di pubblico e critica al Festival del Cinema di Roma nel 2013.
E ancora: “Hermano”, con Paolo Villaggio, clip (“Madri”, “I pezzenti”), “Dimenticare mio padre” (Antonio Maglietta), “Quasi sia” (Gianni De Blasi), “La dove chi entra urla”, ecc.
Portaccio (foto) vanta nel cv, come si accennava poc'anzi, molto cinema d'autore (da “Welcome Albania” a “Melania P.”, a “Eccezzziunale veramente 2”, ecc.). Fiction: “Il giudice Mastrangelo” 1 e 2, “Il padre delle spose”, “Il prefetto di ferro”, spot (Ford Fiesta), videoclip di cantanti, cortometraggi molto belli, fra cui “U consulu”. Due attori, come si evince, con una loro personalità artistica ben definita, che si regge sul continuo cambio di modulazione, sotto il segno dell'eclettismo.
(ph. Altin Cene)
“Cinica e snob” (ipse dixit l’assistente Carola), figlia di un pugliese che ha sposato una donna spagnola, vive a Milano, dirige una rivista di moda e ha un fidanzato sempre in cerca di paradisi fiscali (altro archetipo) dove imboscare le ricchezze sospette: uno che starebbe bene nella lista Falciani, a suo agio nel 2015 di regali ai politici.
D’improvviso il padre muore e le lascia in eredità una masseria, in Puglia, ovvio, dove ce ne sono di bellissime, che gli stranieri comprano come l'acqua fresca. Guia torna così nella terra dove da piccola passava le vacanze per un funerale distratto e vendere l’attività . Ha fretta di tornare a Milano, incombe la settimana della moda e lei non può assolutamente mancare.
Ma, c’è un ma: anzi, tre. Sono le persone che si sono “rifugiate” nella masseria: il cugino Pino, affetto da “ritardo dello sviluppo cognitivo”. Renzo il fattore che cura la terra, è rimasto vedovo e ci vive col figlio Tony. Ovvio che questo tre personaggi non se ne vogliono andare, perché dovrebbero farlo? Ma Guia ha fretta, molta fretta, e…
“Sei mai stata sulla luna?”, commedia, di Paolo Genovesi che l’ha scritto e diretta, girato in Puglia (Nardò e l’Arneo), è recitato molto bene e valorizzato dalle location pugliesi, ormai una costante del cinema italiano. Ci sono attori di primo piano e vecchie conoscenze del cinema. L’interprete è Liz Solari, algida, lieve, bellissima. Intorno Neri Marcorè, Nino Frassica, Raul Bova, Dino Abbrescia e altri.
Ma ci sono anche due attori-cult che, sospesi fra cinema, teatro e pubblicità , nel curriculum hanno molto cinema d’autore: Tommaso Giuranno (foto) e Giuseppe Portaccio. I registi li chiamano di frequente. Nel 2009 lavorarono in “Totem Blue”, l’intrigante opera prima del regista pugliese Massimo Fersini, che la critica ha accostato a Quentin Tarantino e che ha vinto molti premi negli Usa ai festival del cinema “indie” (ma anche in Italia).
Giuranno, il popolare Tom, è anche uno scrittore di romanzi polizieschi (“All'ombra del cipresso”, Joppolo Editore, Milano), e canta benissimo tutti i classici della canzone napoletana (da “Torna a Surriento” a “Io te vurria vasà ”). Interpretava il padre del protagonista, borbottone e moralista, ma fu anche, imbracciando un fucile, in “La Santa”, bellissimo film del brindisino Cosimo Alemà , presentato con successo di pubblico e critica al Festival del Cinema di Roma nel 2013.
E ancora: “Hermano”, con Paolo Villaggio, clip (“Madri”, “I pezzenti”), “Dimenticare mio padre” (Antonio Maglietta), “Quasi sia” (Gianni De Blasi), “La dove chi entra urla”, ecc.
Portaccio (foto) vanta nel cv, come si accennava poc'anzi, molto cinema d'autore (da “Welcome Albania” a “Melania P.”, a “Eccezzziunale veramente 2”, ecc.). Fiction: “Il giudice Mastrangelo” 1 e 2, “Il padre delle spose”, “Il prefetto di ferro”, spot (Ford Fiesta), videoclip di cantanti, cortometraggi molto belli, fra cui “U consulu”. Due attori, come si evince, con una loro personalità artistica ben definita, che si regge sul continuo cambio di modulazione, sotto il segno dell'eclettismo.
(ph. Altin Cene)