ESCLUSIVO / In marcia per Helsinki (via Bruxelles) per il coltan “etico”

di Francesco Greco. SAN DANA (Le) - Stavolta il “peace walking man” congolese punta al Nord. Conclusa a Natale la marcia da Reggio Emilia a Reggio Calabria (con sosta al cimitero monumentale di Alessano sulla tomba di don Tonino Bello), il pacifista rasta prosegue nella stessa tematica: la situazione del “suo” Congo e il saccheggio delle risorse naturali e riparte per Helsinki, sede del colosso mondiale dell'elettronica “Nokia”.

Start il primo maggio, data fortemente simbolica. John Mpaliza, l'ingegnere informatico che vive e lavora in Italia (Reggio Emilia), dove è perfettamente integrato, partirà per la Finlandia.

Occhi puntati sul coltan, il materiale-base per l'elettronica, e in special modo i nostri pc, tablet, cellulari, smartphone, ecc., un minerale sabbioso estratto appunto in Congo (fornisce l'80% del prodotto mondiale), ma la cui ricaduta in termini di ricchezza per quelle popolazioni (nelle miniere scendono anche i bambini) è quasi nulla, anzi, resta da gestire l'incubo della radioattività.

E' il modello di civiltà che ci siamo dati, anche per questo poi i disperati dei Sud del mondo salgono sui barconi per coltivare una piccola speranza di cambiare il corso segnato della loro esistenza, che spesso però si spegne in fondo al Mediterraneo-cimitero.

Il Congo ha 54 milioni di abitanti, è un paese immenso e bellissimo. Dove da 20 anni c'è una sanguinosa guerra civile che ha fatto dai 3 ai 5 milioni di morti e dove 13 milioni di persone vivono di stenti, di malattie e l'età media è sui 40 anni.

Stavolta Jhon avrà l'appoggio di “Libera”, l'associazione fondata da don Luigi Ciotti e impegnata da anni sul fronte della legalità e contro ogni sorta di criminalità (mafie, ecomafie, ecc.).

Farà sosta a Bruxelles per presentare al Parlamento Europeo una petizione popolare con un milione di firme raccolte in Congo, a sostegno di una proposta di legge. Tema: “il prodotto etico” (il coltan), che significherebbe meno gente che scende in miniera, meno danni all'ambiente, più tutele sociali per i lavoratori, più futuro.

Potremmo cominciare noi uno per uno, assumendo comportamenti virtuosi: riciclando i vecchi telefonini e i pc, per esempio, che invece quasi sempre finiscono nelle discariche. Sappiamo bene che senza coltan torneremmo al tempo delle caverne e delle palafitte in una settimana, ma non sappiamo cosa costa averlo.

Non è il primo viaggio ideato da Jhon. E' il quinto, da quando, 5 anni fa, si diede questa mission. In nome della pace, della giustizia sociale, della coesistenza, valori intimamente e filologicamente collegati l'uno all'altro.

Nel 2010 partì per Santiago de Compostela (Spagna), nel 2011 da Reggio Emilia a Roma, nel 2012 da Reggio Emilia a Bruxelles, 2014: da Reggio a Padova e poi da Reggio a Verona e, come abbiamo visto, da Reggio Emilia a Reggio Calabria (luglio-dicembre 2014).

Ogni viaggio (nella cartina le tappe di quello in progress), specie se sotto le stelle - come si appresta a fare il pacifista dai capelli rasta - è sempre un'incognita. Ma Mpaliza è fiducioso: “Nelle mie marce - confida a pranzo dai Biasco, i suoi amici pugliesi, di San Dana, Sud Salento - mi sono sempre trovato bene, la gente mi ha accolto e ospitato volentieri offrendomi quello che ha...”.