Immigrati: Triton e i nuovi impegni presi dalla Ue

di Piero Chimenti - Nonostante l'operazione Triton abbia la funzione di controllo del Mediterraneo per il costante flusso gli immigrati prevalentemente in fuga dai Paesi africani, questa non è bastata per evitare la tragedia che ha visto morire oltre 700 migranti negli scorsi giorni. Da qui la discussione su come potenziare tale impegno da parte dei Paesi della Ue, affinché tali stragi non possano più avvenire.

Dal vertice Ue è maturata la decisione di un impegno per maggiore sforzo economico pareggiando quasi i 120 milioni euro che aveva come budget l'operazione italiana Mare Nostrum, che presidiava i nostri confini fino al 1° novembre del 2014. La differenza tra le due operazioni è dallo scopo che esse hanno: infatti, se Mare Nostrum aveva lo scopo di soccorso dei migranti, Triton ha solo una funzione di vigilanza fino a 30 miglia della italiche coste.

Il vertice straordinario Ue voluto dal Primo Ministro Renzi è servito a stabilire che, oltre ad un maggiore sforzo economico, i Paesi Ue s'impegneranno a fornire una maggior presenza di mezzi militari per combattere il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Nessun risultato è stato invece raggiunto sull'accoglienza dei migranti dai membri Ue.

Infatti la Gran Bretagna, insieme ad alti Stati così come quelli del Nord Europa, si è mostrata ostile all'idea di ospitalità dei profughi, lasciando ancora l'Italia sola nell'accoglienza dei disperati; nonostante la Germania insieme alla Svezia risultino essere i Paesi maggiormente con maggiori richieste di asilo. Piccoli passi si sono fatti nel vertice in quanto questa operazione può essere il primo passo per l'attuazione di un piano di politica estera comunitaria, fin qui assente all'interno dell'Unione.

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