Grecia: Tsipras, stretta finale per accordo

ATENE - La Grecia e i suoi creditori sono "alla stretta finale verso un accordo positivo". A riferirlo il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, conversando con la stampa. "Siamo alla stretta finale, e' ovvio che servano calma e determinazione", ha spiegato Tsipras, "non siamo soli in questo, stiamo lavorando con tre istituzioni differenti che spesso hanno punti di vista opposti". "Presenteremo presto i dettagli", ha aggiunto Tsipras, che ha assicurato che gli stipendi e le pensioni verranno pagati normalmente questa settimana e che non c'e' alcun rischio per i depositi bancari".

Il 'Brussels Group', ovvero i creditori istituzionali della Grecia (Commissione Ue, Bce e Fmi), e' a lavoro su una bozza di accordo, seppure solo a livello di staff, che potra' preludere alla ripresa dei finanziamenti ad Atene. Lo riferisce all'agenzia Reuters una fonte del governo ellenico. Il funzionario dell'esecutivo ellenico ha spiegato che il primo ministro Alexis Tsipras si manterra' in costante contatto con i leader a lavoro sull'ipotesi di accordo, che prevederebbe "obiettivi di avanzo primario piu' bassi per il primo anno e nessuna misura recessiva".

L'accordo, continua la fonte, "includera' una riforma dell'Iva, un pacchetto di investimenti e un'alleggerimento del debito nel lungo periodo" ma "nessuna misura recessiva".

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, dà l'ultimatum alla Grecia: "Atene - riporta die Zeit - dice di voler mantenere l'euro ma non più il programma che prevede gli aiuti in cambio di riforme, perché queste due cose non possono stare assieme. Noi abbiamo detto, vi aiutiamo ma voi dovete reggervi di nuovo, finanziariamente, sulle vostre gambe", ha aggiunto Schaeuble. Il ministro ha anche sottolineato che la Grecia ha il numero maggiore di dipendenti statali dell'eurozona, in proporzione alla sua popolazione, e ne vuole assumere di più, e ha uno dei salari minimi più alti. In questo contesto, ha spiegato, chiede di avere più aiuti. La Grecia - chiosa Schaeuble - non è più competitiva e il governo tedesco non è colpevole della situazione. Il governo tedesco non è colpevole di ogni cosa".

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