Azzolini: si voterà entro estate su arresto
L'Aula del Senato voterà probabilmente entro l'estate sulla richiesta d'arresto per il senatore di Ncd Antonio Azzollini avanzata dalla procura di Trani nell'ambito dell'inchiesta del crac della Divina Provvidenza. E' quanto emerso dalla riunione della giunta delle Immunità di Palazzo Madama che da martedì inizierà a esaminare il dossier. Intanto la vicenda è sul tavolo del premier e il Pd sembra deciso a votare sì come conferma il presidente del partito Matteo Orfini.
"Mi pare - dice Orfini - abbastanza evidente. Credo che di fronte a una richiesta del genere si debbano valutare le carte ma mi pare che sia inevitabile votare a favore dell'arresto".
Intanto la vicenda è sul tavolo del premier Renzi e non è escluso un ok da parte dei Dem.
LE ACCUSE DEL GIP - Associazione a delinquere e induzione indebita a dare o promettere utilità sono i reati ipotizzati nei suoi confronti dal giudice che lo ritiene autore di un "colpo di stato" attraverso il quale è stata messa in piedi una "gestione parallela e occulta" della Congregazione: è il "capo indiscusso e indiscutibile dell'associazione a delinquere che imperversa sulla Casa della Divina Provvidenza da almeno cinque anni".
"Mi pare - dice Orfini - abbastanza evidente. Credo che di fronte a una richiesta del genere si debbano valutare le carte ma mi pare che sia inevitabile votare a favore dell'arresto".
Intanto la vicenda è sul tavolo del premier Renzi e non è escluso un ok da parte dei Dem.
Il suo "controllo" sarebbe iniziato proprio in quel luglio 2009, quando fece irruzione nella sede della Divina Provvidenza a Bisceglie.
M5S: “SENATO SI PRONUNCI FAVOREVOLMENTE ALL’ARRESTO” - “Abbiamo già chiesto più volte in passato le dimissioni di Azzollini. Vogliamo ricordare che all’epoca dell’inchiesta sul porto di Molfetta, inchiesta nella quale risulta ancora implicato, è stato salvato dal PD a Palazzo Madama nonostante il parere favorevole all’arresto della Giunta - commentano i portavoce M5S - Siamo davanti all’ennesimo torbido intreccio tra politica, sanità e malaffare. Le conseguenze, inutile dirlo, le pagano ancora una volta i cittadini. Prima di tutto i pazienti disabili di questa struttura che si troveranno probabilmente senza ricovero, per non parlare di tutti i contribuenti, a cui sono stati sottratti 500 milioni di euro soldi pubblici che sono stati “spostati” sui conti di imprenditori e politici.”.
Secondo i portavoce pugliesi del Movimento 5 Stelle, “l’aula del Senato deve pronunciarsi favorevolmente all’arresto, consentendo alla magistratura di proseguire con il suo operato, per evitare il rischio di inquinamento delle prove, l'occultamento di documenti o addirittura la fuga. Questa inchiesta rappresenta un punto di svolta – concludono - Renzi deve decidere da che parte stare, se dalla parte dei cittadini o se dalla parte di gente come Azzollini. Pretendiamo che i responsabili vengano puniti e ci aspettiamo una presa di posizione netta”.
M5S: “SENATO SI PRONUNCI FAVOREVOLMENTE ALL’ARRESTO” - “Abbiamo già chiesto più volte in passato le dimissioni di Azzollini. Vogliamo ricordare che all’epoca dell’inchiesta sul porto di Molfetta, inchiesta nella quale risulta ancora implicato, è stato salvato dal PD a Palazzo Madama nonostante il parere favorevole all’arresto della Giunta - commentano i portavoce M5S - Siamo davanti all’ennesimo torbido intreccio tra politica, sanità e malaffare. Le conseguenze, inutile dirlo, le pagano ancora una volta i cittadini. Prima di tutto i pazienti disabili di questa struttura che si troveranno probabilmente senza ricovero, per non parlare di tutti i contribuenti, a cui sono stati sottratti 500 milioni di euro soldi pubblici che sono stati “spostati” sui conti di imprenditori e politici.”.
Secondo i portavoce pugliesi del Movimento 5 Stelle, “l’aula del Senato deve pronunciarsi favorevolmente all’arresto, consentendo alla magistratura di proseguire con il suo operato, per evitare il rischio di inquinamento delle prove, l'occultamento di documenti o addirittura la fuga. Questa inchiesta rappresenta un punto di svolta – concludono - Renzi deve decidere da che parte stare, se dalla parte dei cittadini o se dalla parte di gente come Azzollini. Pretendiamo che i responsabili vengano puniti e ci aspettiamo una presa di posizione netta”.