Morta dopo fecondazione, gli ispettori: “sottovalutati rischi”

BARI - ''E' stata sottovalutata la presenza di importanti fattori di rischio quali obesità, ipertensione, diabete e cardiopatia''. A scriverlo gli ispettori del ministero della Salute nella relazione sul decesso della 38enne morta il 10 giugno all'ospedale di Conversano dopo un trattamento per fecondazione assistita. Gli ispettori evidenziano "elementi di criticità sia di tipo generale che specifico" e sollecitano "adeguate misure di miglioramento''.

Gli ispettori del ministero pongono in evidenza''alcuni elementi di criticità sia di tipo generale che specifico, che richiedono l'individuazione e la realizzazione di adeguate misure di miglioramento''.

Nella fattispecie, scrivono nella Relazione, ''nel caso in questione, non risulta che sia stata effettuata, se non parzialmente, una appropriata valutazione dei fattori di rischio sia per le procedure e tecniche di fecondazione, quanto anche in relazione agli effetti che tali fattori di rischio avrebbero comportato su una futura e possibile gravidanza, con l'occorrenza presumibile di specifiche complicanze''.