di Piero Ladisa – In una gara contraddistinta da emozioni e colpi di scena in successione, la Ferrari e Sebastian Vettel centrano in Ungheria la seconda vittoria stagionale dopo quella in Malesia del marzo scorso. Per il tedesco, quello maturato in terra magiara, non è un successo come altri: è il numero 41 in carriera che gli permette di eguagliare il grande Ayrton Senna. Un trionfo dedicato a Jules Bianchi – al quale è stato tributato un minuto di silenzio prima della gara –, come si evince dal team radio di Vettel al termine della corsa: “Questa vittoria è per te Jules, sarai sempre nei nostri cuori!”.
La corsa più movimentata e più bella del 2015 consegna alla cronaca una ritrovata Red Bull che piazza entrambe le monoposto a podio. Ai piedi del podio termina un ottimo Verstappen. Può sorridere anche Fernando Alonso che ottiene il miglior risultato della stagione (5°). In una gara in cui era stata accreditata come protagonista principale, la Mercedes sprofonda ed è fuori, per la prima volta in questo Mondiale, dalle prime tre posizioni: Hamilton è solo 6°, Rosberg addirittura 8°. Nonostante una prestazione sottotono, l’inglese allunga il vantaggio nei confronti del compagno di squadra salito ora a 21 punti.
FERRARI SHOW – Alla seconda partenza – la prima abortita per l’errato posizionamento di Massa sulla griglia, che è valso una penalità al brasiliano – le Ferrari di Vettel e Raikkonen hanno uno scatto poderoso, riuscendo a sopravanzare le due Frecce d’Argento alla prima curva. Nel recuperare terreno, Hamilton tenta un sorpasso (azzardato) su Rosberg, ma alla curva 7 va sulla ghiaia e perde diverse posizioni. Le due SF15-T risultano imprendibili sull’angusto tracciato ungherese, riuscendo a distaccare la concorrenza. Terminata la prima tornata dei pit stop, le rosse sono nuovamente in testa al gruppo. Vettel comanda la classifica con 6” su Raikkonen e 12” su Rosberg. Nel frattempo Hamilton, dopo l’infelice partenza, è in rimonta e si porta in quarta posizione al 29° passaggio . Poco dopo (41° giro) iniziano i guai per Raikkonen, che comunica al muretto box di avere una perdita di potenza. Nel corso della 43ma tornata, sulla Force India di Nico Hulkenberg si disintegra l’ala anteriore. Il tedesco perde il controllo della monoposto e va sbattere contro le barriere di pneumatici: dapprima entra in scena la Virtual Safety Car e successivamente la Safety Car. Un episodio che permette ai piloti di rientrare ai box per cambiare gomme e che azzera il vantaggio accumulato dalla Ferrari sino a quel momento.
RIPARTENZA – La vettura di sicurezza resta in pista sino al 49° giro, permettendo la pulizia del tratto di pista (parte finale del rettilineo principale) ‘sporcato’ dai detriti della monoposto di Hulkenberg. Alla ripartenza, Rosberg sopravanza con facilità Raikkonen portandosi al secondo posto. Hamilton tocca Ricciardo ed è costretto a rientrare ai box per cambiare il muso. Contatto sanzionato con una penalità inflitta al campione del mondo in carica che scivola così al 12° posto. La perdita di potenza costringe Raikkonen, dopo una lunga sosta, al ritiro al 57° giro. Davanti il trio di testa (Vettel-Rosberg-Ricciardo) viaggia spedito, con l’australiano della Red Bull leggermente più veloce rispetto ai primi due. A quattro giri dal termine, Ricciardo frena in ritardo alla prima curva e va largo. Nonostante la staccata ritardata riesce a stare davanti a Rosberg, ma nell’incrocio di traiettoria i due si toccano: Ricciardo danneggia l’ala e Rosberg fora la posteriore destra. Inevitabile per entrambi il rientro ai box. Con i due diretti inseguitori fuori gioco per la vittoria, Vettel trionfa senza problemi davanti a Kvyat che precede Ricciardo. Seguono Verstappen e Alonso. Malgrado il drive through, Hamilton riesce a risalire la classifica sino al sesto posto, davanti a Rosberg che giunge solo ottavo sotto alla bandiera a scacchi.
La corsa più movimentata e più bella del 2015 consegna alla cronaca una ritrovata Red Bull che piazza entrambe le monoposto a podio. Ai piedi del podio termina un ottimo Verstappen. Può sorridere anche Fernando Alonso che ottiene il miglior risultato della stagione (5°). In una gara in cui era stata accreditata come protagonista principale, la Mercedes sprofonda ed è fuori, per la prima volta in questo Mondiale, dalle prime tre posizioni: Hamilton è solo 6°, Rosberg addirittura 8°. Nonostante una prestazione sottotono, l’inglese allunga il vantaggio nei confronti del compagno di squadra salito ora a 21 punti.
FERRARI SHOW – Alla seconda partenza – la prima abortita per l’errato posizionamento di Massa sulla griglia, che è valso una penalità al brasiliano – le Ferrari di Vettel e Raikkonen hanno uno scatto poderoso, riuscendo a sopravanzare le due Frecce d’Argento alla prima curva. Nel recuperare terreno, Hamilton tenta un sorpasso (azzardato) su Rosberg, ma alla curva 7 va sulla ghiaia e perde diverse posizioni. Le due SF15-T risultano imprendibili sull’angusto tracciato ungherese, riuscendo a distaccare la concorrenza. Terminata la prima tornata dei pit stop, le rosse sono nuovamente in testa al gruppo. Vettel comanda la classifica con 6” su Raikkonen e 12” su Rosberg. Nel frattempo Hamilton, dopo l’infelice partenza, è in rimonta e si porta in quarta posizione al 29° passaggio . Poco dopo (41° giro) iniziano i guai per Raikkonen, che comunica al muretto box di avere una perdita di potenza. Nel corso della 43ma tornata, sulla Force India di Nico Hulkenberg si disintegra l’ala anteriore. Il tedesco perde il controllo della monoposto e va sbattere contro le barriere di pneumatici: dapprima entra in scena la Virtual Safety Car e successivamente la Safety Car. Un episodio che permette ai piloti di rientrare ai box per cambiare gomme e che azzera il vantaggio accumulato dalla Ferrari sino a quel momento.
RIPARTENZA – La vettura di sicurezza resta in pista sino al 49° giro, permettendo la pulizia del tratto di pista (parte finale del rettilineo principale) ‘sporcato’ dai detriti della monoposto di Hulkenberg. Alla ripartenza, Rosberg sopravanza con facilità Raikkonen portandosi al secondo posto. Hamilton tocca Ricciardo ed è costretto a rientrare ai box per cambiare il muso. Contatto sanzionato con una penalità inflitta al campione del mondo in carica che scivola così al 12° posto. La perdita di potenza costringe Raikkonen, dopo una lunga sosta, al ritiro al 57° giro. Davanti il trio di testa (Vettel-Rosberg-Ricciardo) viaggia spedito, con l’australiano della Red Bull leggermente più veloce rispetto ai primi due. A quattro giri dal termine, Ricciardo frena in ritardo alla prima curva e va largo. Nonostante la staccata ritardata riesce a stare davanti a Rosberg, ma nell’incrocio di traiettoria i due si toccano: Ricciardo danneggia l’ala e Rosberg fora la posteriore destra. Inevitabile per entrambi il rientro ai box. Con i due diretti inseguitori fuori gioco per la vittoria, Vettel trionfa senza problemi davanti a Kvyat che precede Ricciardo. Seguono Verstappen e Alonso. Malgrado il drive through, Hamilton riesce a risalire la classifica sino al sesto posto, davanti a Rosberg che giunge solo ottavo sotto alla bandiera a scacchi.
- CLASSIFICA GP UNGHERIA 2015 -
MONDIALE PILOTI
| 1 | Lewis Hamilton | 202 |
| 2 | Nico Rosberg | 181 |
| 3 | Sebastian Vettel | 160 |
| 4 | Valtteri Bottas | 77 |
| 5 | Kimi Raikkonen | 76 |
| 6 | Felipe Massa | 74 |
| 7 | Daniel Ricciardo | 51 |
| 8 | Daniil Kvyat | 45 |
| 9 | Nico Hulkenberg | 24 |
| 10 | Romain Grosjean | 23 |
| 11 | Max Verstappen | 22 |
| 12 | Felipe Nasr | 16 |
| 13 | Sergio Perez | 15 |
| 14 | Pastor Maldonado | 12 |
| 15 | Fernando Alonso | 11 |
| 16 | Carlos Sainz | 9 |
| 17 | Jenson Button | 6 |
| 18 | Marcus Ericsson | 6 |
MONDIALE COSTRUTTORI
| 1 | Mercedes | 383 |
| 2 | Ferrari | 236 |
| 3 | Williams | 151 |
| 4 | Red Bull | 96 |
| 5 | Force India | 39 |
| 6 | Lotus | 35 |
| 7 | Toro Rosso | 31 |
| 8 | Sauber | 22 |
| 9 | McLaren | 17 |
