8 agosto 1991: al Porto di Bari attracca il Vlora della disperazione

di Nicola Zuccaro - Bari 8 agosto 1991. Nel corso di una tipica mattinata balneare, sul litorale barese spunta da una lunga distanza, rispetto alla costa, una Nave sormontata da una montagna umana paragonabile ad un formicaio, elevato all'ennesima potenza.
A mezzogiorno, si apprenderà, dopo il lento attracco ad uno dei Moli del Porto di Bari, che quella strana figura, vista da lontano, corrisponderà al Vlora. Un Mercantile carico di quella disperazione letta, nelle ore successive, negli occhi dei circa 20.000 albanesi.
E così la tranquillità dei baresi per le tradizionali ferie agostane, fu rapidamente cancellata dalla necessità se non dall'obbligo di fronteggiare un'emergenza sulla quale, solo a 24 anni di distanza, si iniziano a recriminare delle irresponsabilità risalenti alle competenti Autorità di Stato. Fra queste l'aver predisposto un centro di prima accoglienza presso lo Stadio Della Vittoria. Da un anno in pensione per la sua funzione calcistica, fu trasformato in un luogo a metà fra un lager e un'arena. Dall'8 al 14 agosto, Bari fu al centro delle cronache nazionali tanto da dover richiedere l'intervento del Capo della Polizia Vincenzo Parisi, che seguì personalmente le operazioni di sgombero e di rimpatrio allo Stadio come anche al Porto. A pagarne fu solo l'Amministrazione Comunale di Bari ed in particolare l'allora Sindaco Enrico Dalfino accusato di irresponsabilità dal Capo dello Stato dell'epoca, Francesco Cossiga. Ma alla Città non si potette rimproverare nulla in termini di solidarietà verso chi era alla ricerca di un futuro decisamente migliore. Molti di essi, sono dal '91 stabilmente inseriti nel contesto sociale e lavorativo di una Bari che forse solo in quell'8 agosto scoprì quella che doveva risultare, secondo la propria Millenaria Storia, la sua vocazione all'accoglienza.

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