Referendum “No triv”, M5S: “Ribadiamo un no alle trivelle iniziato due anni fa”

BARI - Oggi, con voto unanime, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato i testi dei quesiti referendari per l’abrogazione delle norme contenute nello “Sblocca Italia” e “Decreto sviluppo”  sulle procedure autorizzative per le ricerche petrolifere in mare.

Ad intervenire in aula a nome del gruppo del Movimento 5 Stelle è stata la consigliera Viviana Guarini: “Quando un anno fa in Parlamento il governo nazionale a guida PD ha proposto un piano per le trivellazioni, il Movimento 5 Stelle si è da subito duramente opposto in aula,  denunciando le devastanti conseguenze che il decreto, poi approvato con la solita fiducia imposta dal Governo Renzi, avrebbe avuto sull’ambiente. Nei mesi successivi abbiamo continuato a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso quella che poi sarebbe diventata la richiesta di giustizia urlata da migliaia di cittadini meridionali negli ultimi due anni: “Giù le mani dal nostro mare”. Uno slogan che è diventato il nome di un tour che si è concluso proprio qualche settimana fa, un tour che ha attraversato ben 4 regioni , tantissime spiagge pugliesi e che ha coinvolto migliaia di cittadini. Oggi, seppure in ritardo, è necessario che tutte le forze politiche siano compatte nella difesa del nostro patrimonio naturalistico e ambientale”.

“Tuttavia le premesse non sono delle migliori” secondo il gruppo dei pentastellati , il riferimento è a quanto accaduto  poco prima dell’ingresso in aula in conferenza dei capigruppo, nel corso della quale il gruppo M5S aveva richiesto l’approvazione di un ordine del giorno finalizzato a richiedere, in caso di accoglimento dei quesiti da parte della Corte Costituzionale, un intervento da parte della Regione per promuovere adeguatamente il referendum al fine di scongiurare il non raggiungimento del quorum. “Inspiegabilmente a nostro parere – dichiarano i pentastellati – i partiti hanno votato per rimandare un ordine del giorno che avrebbe sugellato semplicemente il loro serio e concreto impegno in favore di questo referendum. Che senso ha votare a favore di un referendum e non votare poi a favore della promozione dello stesso? Alimentando tra l’altro i timori nostri e di tanti cittadini che temono che questa iniziativa referendaria sia soltanto uno specchietto per le allodole ma che non esista una concreta volontà da parte dei partiti di raggiungere il quorum”.

Intanto stamani la Commissione consiliare alle riforme istituzionali presieduta da Saverio Congedo, all’unanimità ha espresso parere favorevole in merito alle due deliberazioni elaborate dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni, con cui si chiede di attivare la richiesta di referendum abrogativi relativi ad alcune parti del decreto legge n. 133/ 2014 (Sblocca Italia), e di norme ad esso correlate e l’art. 35 del decreto Sviluppo.

In particolare contro l’articolo 38 dello “Sbocca Italia” che facilita la ricerca del petrolio e di altri idrocarburi dandogli carattere di interesse strategico e di pubblica utilità e contro l’articolo 35 del decreto “Sviluppo” che toglie competenze in materia ambientale alle Regioni. L’esame definitivo di entrambi le deliberazioni arriverà nel corso della seduta consiliare convocata per oggi con inizio alle ore 12,00.

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