Modugno, in piazza il 25 ottobre per protestare contro Biochemtex


di Pierpaolo De Natale - 685 tonnellate all'anno di idrocarburi alifatici pesanti, 8 tonnellate all'anno di  idrocarburi alifatici leggeri ed oltre 4 mila tonnellate all'anno di prodotti intermedi (come olio fenolico e idrocarburi ciclici), queste le stime di produzione che fanno tremare gli abitanti modugnesi dinanzi al pericoloso ed imminente arrivo di un nuovo impianto chimico alle porte della città. Il rischio che altre attività industriali possano ulteriormente contaminare il territorio ha subito mobilitato associazioni e comitati cittadini, i quali annunciano un corteo che avrà luogo domenica 25 ottobre e partirà dalla Villa Comunale.

L'impianto chimico oggetto del dissenso collettivo è il Biochemtex, di proprietà del gruppo Mossi & Ghisolfi - leader nell'utilizzo di biomasse non alimentari - la cui struttura sorgerà ad 1,5 km dal centro abitato e a 3 km dall'ospedale San Paolo. Sono circa una decina gli enti organizzatori dell'evento contro Biochemtex, tra questi Comitato Pro Ambiente Modugno, Modugno a 5 stelle e PugliAmo, i quali coglieranno l'occasione per manifestare anche la propria contrarietà a "puzze moleste, antenne selvagge ed elemosine da Sorgenia". Gran parte della cittadinanza ha accolto all'istante l'iniziativa e sono centinaia le adesioni già confermate sui social network.


Come si legge sul documento redatto dal dr. Agostino Di Ciaula (referente ISDE Italia per la Regione Puglia), "l’impianto sarà operativo per 24 ore al giorno e per 333 giorni/anno ed emetterà, secondo stime teoriche dei proponenti, una quantità considerevole di inquinanti atmosferico di vario tipo (solo parzialmente determinati), con una portata stimata di 5.700 Nm3/ora (portata massima 6.900 Nm3/ora)". A spaventare è il carattere sperimentale dell'impianto industriale in questione, la cui natura è ben chiarita: "l’impianto produrrà circa 2.500 t/anno di rifiuti liquidi pericolosi (solventi organici, soluzioni di lavaggio) e circa 160 t/anno di rifiuti solidi pericolosi, entrambi destinati a smaltimento [...]. Al momento non esistono, in ambito nazionale né internazionale, impianti uguali (per finalità, tecnologia, materiali in ingresso e in uscita, dimensionamento e/o gestione) a quello previsto dal progetto “Biochemtex” a Modugno, che è dunque identificabile a tutti gli effetti come impianto sperimentale. Questo genera una grave insufficienza di dati reali a disposizione per esprimere giudizi esaurienti sull’effettivo impatto ambientale e sanitario dell’impianto proposto, sulla correttezza della stima delle emissioni effettuata dai proponenti, sulla sua efficienza e sulla sua sicurezza".


Dal testo scritto dal dr. Di Ciaula - intitolato Osservazioni sul progetto di impianto per la fabbricazione di prodotti chimici “Biochemtex” nel Comune di Modugno - si evince un rilevante problema in relazione alla sostenibilità ambientale del progetto. Secondo quanto contenuto nelle relazioni tecniche fornite solo una minima parte della biomassa adoperata dall'impianto chimico diventerà un prodotto utilizzabile, mentre il restante 76% "sarà trasformato in emissioni tossiche e clima-alteranti in atmosfera e in residui solidi e liquidi destinati allo smaltimento".

Inoltre, non mancano incompatibilità con la normativa europea, nazionale e regionale in materia di gestione dei rifiuti. L'impianto chimico produrrà BTX (benzene-toluene-xilene) e idrocarburi grazie al trattamento termico e chimico di lignina, un complesso polimero organico il cui processo di lavorazione risulta essere in contrasto con la direttiva quadro 2008/98/CE, con i D.lsg. 152/2006 e 205/2010, col PRGRU (Piano gestionale per la gestione dei rifiuti urbani) e con la legge regionale n. 24/2012. Infine, nella relazione tecnica rilasciata dai proponenti sono assenti stime in riferimento alla produzione di CO2, dati di assoluto rilievo "in una Regione, la Puglia, che secondo i più recenti dati ISPRA si trova al primo posto in Italia per emissioni di gas serra (oltre 31 milioni di tonnellate di CO2 nel 2013, ultimo dato disponibile) e che avrebbe assoluta necessità di ridurre le proprie emissioni, anche nell’ottica di rispetto degli obiettivi nazionali e internazionali di contenimento emissivo". Secondo le proiezioni calcolate nel documento del referente ISDE, la quantità di CO2 immessa annualmente in atmosfera dall’impianto Biochemtex sarebbe pari ad oltre 6 mila tonnellate.

Questi, dunque, alcuni dei punti salienti che hanno messo in moto i Modugnesi e che domenica prossima faranno scendere in piazza centinaia di abitanti al grido di "riprendiamoci il futuro", per esporre le proprie ragioni e difendere la propria città.

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