De Leonardis: “Biblioteca Magna Capitana di Foggia a rischio smantellamento”

FOGGIA - Una nota del Presidente del Gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare alla Regione Puglia, Giannicola De Leonardis. “Mentre la legge regionale quadro che avrebbe dovuto completare la riforma Delrio sul riordino delle competenze tra enti territoriali si è rivelata vuota di contenuti e indicazioni concrete, e non ha ancora prodotto alcun seguito, - dichiara - il futuro dei principali contenitori pugliesi finora gestiti dalle Province (biblioteche e musei) e dei loro dipendenti rimane sospeso nel limbo, mentre la maggioranza di centrosinistra continua a non prendere alcuna decisione, nonostante le scadenze si avvicinino pressoché ignorate.
Allarmante è in particolare - spiega - la situazione della ‘Magna Capitana’ di Foggia, 180 anni di storia, 5mila metri quadri l’attuale collocazione, 30mila iscritti e 250mila prestiti solo negli ultimi dieci anni, il cui direttore e i cui dipendenti da un anno ormai lanciano ripetuti e inascoltati appelli per garantirne la sopravvivenza e scongiurarne lo smantellamento, che sarebbe inevitabile con la perdita e il passaggio ad altre funzioni operative e altre amministrazioni degli attuali dipendenti. E senza alcuna certezza inerente le risorse necessarie per la continuità e la piena operatività della struttura simbolo della Capitanata, ancora più importante della stessa università, che non possiamo permetterci né di perdere né di vedere ridimensionata o abbandonata al suo destino. Preoccupazioni e incertezze espresse direttamente dai diretti interessati in un recente incontro con gli assessori regionali espressione del territorio, dall’esito tutt’altro che rassicurante.
E mentre da un lato si parla di turismo e cultura come pilastri per l’identità e la crescita della Puglia e della sua immagine del mondo, dall’altra emergono le profonde contraddizioni di un’amministrazione dalle poche idee, ma confuse. Incapace di affrontare adeguatamente e risolvere un problema di personale e contenitori culturali che si trascina da fin troppo tempo e che il centrosinistra ha volutamente scelto di congelare, per non incorrere in spiacevoli rischi in piena campagna elettorale, per consegnarlo poi a successori indecisi a tutto”, conclude De Leonardis.

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