Martina Franca, Scuola media di Carpari: una rimpatriata di… emozioni!

di Teresa Gentile - Ritrovarsi… a cinquant’anni... pronti a realizzare altri sogni e promettersi di tornare ad incontrarsi… per sentire il cuore ancora giovane.

Autentica pioggia di emozioni al Paradiso di Puglia di Martina Franca la sera del 23 gennaio per gli ex alunni della classe terza A della scuola media di Carpari (anno scolastico 1978-1979).

Per Oronzo Aquaro, Vita Maria Bruno, Anna Calianno, Isabella Caramia, Anna Maria Cecere, Domenico Console, Martino D’Onghia, Gianni Goffredo, Giuseppe Lucarella, Rosa Marangi, Anna Maria Montanaro, Palma Montanaro, Palma Rosato, Vitantonia Rosato, Francesco Simeone è stato bello... raccontarsi, condividere quel futuro sognato da adolescenti, e confrontarlo con un presente che non si era neanche pensato.

I ricordi si sono susseguiti con semplicità e spontaneità e si è ritrovata… la spensieratezza di un tempo, la voglia di ridere senza motivo… solo per la gioia d’essersi ritrovati come naufraghi sulla riva dei ricordi. Un incontro perfettamente programmato e organizzato da una di loro: Rosa Marangi: una donna dinamica che ha sempre avuto spiccate doti di leader e che da tutti i compagni di classe è stata amata e rispettata perché è sempre riuscita a conciliare lavoro domestico e quello tra i campi e per allevare bestiame con un lavoro scolastico assolto con impegno ed esiti brillanti. Con loro hanno voluto anche i professori… più amati e ricordati: il prof. Ciardulli e il prof. Raffaele Cofano. Per motivi di salute il primo non era presente, ma è intervenuto, anche in sua rappresentanza il collega Angelo Raffaele Cofano che peraltro… si sposò nel 1977. In quell’anno, dopo aver insegnato a San Paolo, Manduria, Talsano, Pulsano, Cellino San Marco, San Giorgio Jonico, Ceglie, Cisternino, Taranto, il prof. Raffaele ebbe l’incarico a Carpari dove è rimasto fino alla pensione, perché ha amato molto i suoi ragazzi e gli piaceva quell’ambiente sano, caratterizzato da operosità, rispetto, sincera collaborazione tra famiglie e docenti e ragazzi che sapevano conciliare lavoro dei campi con lo studio ed erano desiderosi di apprendere suscitando l’ammirazione degli esaminatori. Ancora oggi egli prepara figli e nipoti dei suoi ex alunni al catechismo, alla prima comunione ed alla cresima ed è felice quando gli parlano delle affermazioni turistiche della contrada (mela murgiana, lavorazione del formaggio, presepe vivente, sagra delle orecchiette e delle friselle, laboratori artigiani, ecc.). Rosa Marangi vibrava di gioia ed ha salutato tutti con parole che scaturivano dal suo cuore. Tra l’altro ha detto “Eravamo ragazzi gentili, sorridenti, spensierati, ricchi di sogni. Abbiamo condiviso gioie e tante ansie e quei tre anni di scuola media sono volati via troppo in fretta. Oggi abbiamo tutti cinquant’anni, abbiamo già vissuto un bel pezzo di vita e non tutti i nostri sogni si sono potuti realizzare. A volte alcuni di noi hanno dovuto rinunciare a qualcosa d’importante altri hanno perso persone amate ma dopo trentasette anni, il nostro affetto di una volta è rimasto integro ed è stato bello tornare ad incontrarci non più da compagni di classe ma da amici per riconoscerci, riallacciare legami preziosi basati su lealtà e rispetto reciproco… ed ora… non ci perderemo più di vista e via Internet potremo sentirci spesso e tornare ad incontrarci”.

Inutile qui farvi cogliere l’emozione che è vibrata nella voce del loro prof. Raffaele Cofano. Per un docente, esser ricordato con tanto, evidente affetto, dai suoi ex alunni, ormai divenuti uomini, è una sensazione meravigliosa. Anche lui ha detto d’aver serbato un carissimo ricordo di ognuno di loro, li ha amati come figli. Gli piaceva ogni giorno tuffare il suo sguardo nei loro occhi ricchi di certezze, di speranze e amava assistere al graduale manifestarsi delle loro intelligenze, dei loro propositi, dei loro talenti. Gli piaceva uscire da scuola e vedere non un affollamento di auto di genitori, ma ragazzi maturi, consapevoli, avviarsi di buon passo e in gruppetti verso le loro case rurali. Gli piaceva insegnare a Carpari, tra persone ricche di serenità, senso del dovere, sani valori e per questo le sue lezioni erano speciali, non erano un travaso di nozioni astratte da memorizzare, ma un atto concreto di ricerca attiva e creativa. Erano costruite sulla naturale curiosità dei ragazzi che gradualmente imparavano a capire l’importanza insita nel lavoro dei campi, nello studio e insieme parlavano, si confrontavano, ridevano, progettavano… un futuro migliore. Ha poi fatto l’appello, ha donato ad ogni ex alunno un angelo custode-ricordo ed ha aggiunto, tra l’emozione generale, che ora è loro compito continuare ad essere gli angeli custodi dei loro figli e degli altri ragazzi della contrada. Angeli custodi come lo sono stati gli anziani di Carpari ed i loro genitori ed i loro docenti, abituandoli a non essere mai oziosi, ad esser coraggiosi nei pericoli, pazienti nelle difficoltà, perseveranti nel realizzare i propri sogni, indomiti nel riprendere il cammino dopo ogni inevitabile scoraggiamento, integri e capaci soprattutto di autocontrollo per divenire credibili messaggeri di pace.

Infine si è detto certo che la contrada Carpari, guidata da tali “angeli” laboriosi, ricchi di valori autentici, fede ben sedimentata, competenze lavorative, e voglia di aprirsi al futuro, valorizzando le proprie radici, sarà leva portante del turismo e del benessere collettivo... Ha anche ricordato che svellere vigneti o eliminare bestiame… siano un delitto contro giovani di buona volontà che desiderano imparare a coltivare, ad allevare, a continuare ad amare un territorio che a loro appartiene. Ha, in ultimo, consigliato loro di profittare dei mezzi offerti dalla tecnologia per aiutarsi a vicenda… ad andare avanti, a risorgere e tornare nel tempo ad incontrarsi, al di là delle rughe e con la gioia di ritrovarsi ancora insieme. Il dono finale del prof Cofano e le sue accorate parole hanno costituito la classica ciliegina sulla torta che ha donato un’Emozione che nessuno potrà dimenticare.

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