Renzi: in Europa stop agli egoismi

"Oggi la realtà dice che l'Europa è ferma, ha bisogno di essere rimessa in moto e anche dal punto di vista economico ha bisogno di una strategia non semplicemente incentrata sugli egoismi di qualche paese dominante che non riesce ad avere una strategia valida per tutti". A dichiararlo il premier Matteo Renzi all'assemblea Pd.

"Nell'assemblea di Milano a luglio in piena Expo lanciammo una provocazione sulle tasse, dicemmo che abbassarle è un qualcosa di sinistra - ha aggiunto il presidente del Consiglio -. In Italia se cerchiamo un qualsiasi istituto di sondaggi vediamo che la parola destra è associata ad abbassamento delle tasse, sinistra all'innalzamento delle tasse. Ma è vero il contrario: in Italia il partito delle tasse è la destra, il partito che ha abbassato le tasse è il Pd". Lo ha detto il premier Matteo Renzi all'assemblea Pd.

Il premier è anche intervenuto sul caso Regeni, il giovane ricercatore italiano morto in Egitto: "Non accetteremo una verità artificiale e raccogliticcia: siamo l'Italia e non accetteremo mai una verità di comodo. Non c'è business o realpolitik che tenga, non è un optional la verità per Giulio".

"NO A TESSERE IN BLOCCO" - "Non è possibile che al Pd si iscrivano in blocco 400 persone con una carta di credito. Non è giusto, non è lecito, non è legittimo. Il partito non si deve scalare con le tessere ma con le idee. Siamo l'unico partito ad avere un bel confronto dialettico tra maggioranza e opposizione - qualcuno dice troppo, io dico che non è mai troppo - ma sul territorio dobbiamo avere la forza di essere dinamici e non accettare operazioni discutibili". Lo ha detto il premier Matteo Renzi all'assemblea Pd.

Nei giorni scorsi al circolo Pd di Bisceglie, in Puglia, sono giunte circa 400 richieste di iscrizione online al partito, anche da parte del il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina (che è anche presidente di una coalizione di centrodestra alla Provincia Bat) e di consiglieri e assessori della sua maggioranza.

COMITATO TESSERE PUGLIA: "NON PARLAVA CASO BISCEGLIE" - I componenti del comitato per il tesseramento del Pd Puglia, Domenico De Santis, Ruggiero Mennea e Ernesto Abaterusso, "escludono" che il segretario nazionale del Pd, il premier Matteo Renzi, "si riferisse al circolo Pd di Bisceglie" quando oggi, dall'assemblea nazionale del Partito a Roma, ha detto che "non è possibile si iscrivano in blocco al Pd 400 persone con una carta di credito: non è giusto, non è lecito, non è legittimo". Il circolo Pd di Bisceglie è da molti giorni al centro delle polemiche per la richiesta di tesseramento online di circa 400 persone tra cui il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, e tutta la sua maggioranza di centrodestra per un totale di 22 aspiranti democratici. 

Delle circa 400 richieste ne sono state accolte 200, mentre sull'ingresso di Spina e della sua amministrazione comunale, è stato raggiunto un accordo politico tra il primo cittadino e il segretario uscente del Pd e presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ora dovrà essere ratificato dalla direzione del Pd pugliese. Quanto alle affermazioni di Renzi, gli esponenti del comitato per il tesseramento pugliese spiegano che "se mai si fosse verificata in Italia una cosa del genere" il segretario "avrebbe ragione", ma "escludiamo" si riferisse "a Bisceglie perchè tutti i dati sul tesseramento di Bisceglie sono stati controllati uno ad uno dalla commissione per il tesseramento della quale facciamo parte, e dalla commissione di garanzia provinciale.

Subito dopo i relativi verbali sono stati consegnati a Lorenzo Guerini, che sa bene che non si è verificata alcuna irregolarità". "Renzi - ribadiscono De Santis, Mennea e Abaterusso - ha fatto un esempio teorico, non concreto. I dirigenti e i rappresentanti istituzionali del partito regionale pugliese ad ogni livello, evitino di diffondere dati e notizie in modo generico e temerario, che procurano solo danni all'immagine del partito e soprattutto a chi le diffonde incautamente". "Esistono gli organi preposti per questo e delle regole scritte - concludono - a nessuno è consentito di sostituirsi ad essi".

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