Tutto secondo le attese: Juve-Inter 2-0

(ANSA)
di LUIGI LAGUARAGNELLA - E’ andato tutto secondo le previsioni. Nel derby d’Italia la Juve, in grande forma atletica e mentale, si impone sull’Inter, ormai la brutta copia del girone d’andata, per 2-0. Nel secondo tempo Bonucci e un rigore di Morata allungano il primato in classifica, in attesa della gara del Napoli a Firenze.

L’attesa tra le due squadre, tra le più rivali in Italia, era molta sia per le conferme di continuità per i bianconeri, sia per la ricerca di risposte dei nerazzurri.

Mancini presenta allo Juventus Stadium un’inedita difesa tre con Miranda, Juan Jesus e Murillo: quest’ultimo, fin dai primi minuti di gara compie veri e propri scivoloni, dettati non solo dal campo bagnato dalla pioggia. La Juve è senza dubbio più pressante, sicura che il gol arriverà nell’arco dei novanta minuti ed è certamente superiore all’Inter che, però ha il (piccolo) merito di non schiacciarsi nella sua metà campo. Nella prima metà di gioco c’è un generale equilibrio, anche se l’Inter trema sulla traversa colpita dall’ex Hernanes schierato titolare da Allegri, dopo la prestazione positiva contro il Bayern Monaco. Il brasiliano va vicino a compiere un dispetto contro la sua ex squadra. I bianconeri si avvicinano al vantaggio dopo pochi minuti: dall’ennesimo errore di Murillo Mandzukic angola troppo alto il pallone.

La Juve spinge senza premere sull’acceleratore alternando le discese del rientrante Alex Sandro e Lichtsteiner. Eppure i nerazzurri riescono a mantenere un buon livello di concentrazione. A centrocampo Kondogbia alterna ad alcuni errori, giocate e triangolazioni efficaci, anche se il gioco di rottura, anziché essere prerogativa di Medel e Felipe Melo, è di Palacio. L’argentino è l’uomo ovunque di Mancini. Generoso si immola su ogni pallone sia in fase offensiva sia difensiva. La sua dinamicità, però non genera alcuna azione pericolosa. Solo da un calcio piazzato si si avvicina nella zona di Buffon, ma Alex Sandro è lesto ad anticipare la zuccata di D’Ambrosio. Poco dopo Icardi sbuccia in area piccola un pallone lanciato da Palacio che calciato meglio avrebbe cambiato (probabilmente) il risultato.

Il risultato cambia, invece, al rientro in campo. Pochi attimi dopo il fischio d’inizio del secondo l’episodio che fa crollare la concentrazione dell’Inter. D’Ambrosio, anziché buttare la palla in calcio d’angolo, offre goffamente un assist involontario a Bonucci che dall’interno dell’area di rigore trafigge Handanovic. Il vantaggio permette agli juventini di rilassarsi e gestire i minuti, grazie alla solidità difensiva nonostante l’uscita di Chiellini al posto di Rugani. I nerazzurri non producono alcuna azione: i tentativi di Telles e del volenteroso Palacio non creano pericoli. Inoltri i lanci della difesa verso Icardi favoriscono il “relax” bianconero. La partita termina dal dischetto. Morata realizza il rigore procuratosi ai danni di Miranda.

Solo nel finale l’Inter sporca i guanti di Buffon con un tiro di Eder entrato nel finale, dopo i ritardatati ingressi da parte di Mancini, di Perisic e Ljajic.

Termina tutto secondo le previsioni con a Juve saldamente al primato, l’Inter in costante calo e con evidenti limiti tecnici: al cospetto dei bianconeri il divario del gioco e della qualità è decisamente netto. Questo deve far riflettere sui progetti futuri.

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