Arrestato numero 2 di Facebook America Latina
La polizia federale brasiliana ha arrestato a San Paolo il vicepresidente di Facebook per l'America Latina, Diego Dzodan. Le forze dell'ordine hanno agito su mandato di un giudice di Lagarto, nello Stato di Sergipe.
A detta degli agenti l'arresto è avvenuto a causa della mancanza di collaborazione di Facebook in indagini aventi ad oggetto messaggi su WhatsApp, che appartiene alla nota piattaforma sociale.
Le manette sono scattate quando Dzodan, che ha la nazionalità argentina, stava andando al lavoro nel quartiere di Itaim Bibi, situato nella zona sud della megalopoli brasiliana. Secondo gli inquirenti, il colosso della tecnologia mondiale avrebbe ostacolato le indagini riguardanti un processo penale per traffico di droga caratterizzato dal segreto istruttorio. Veementi le proteste della dirigenza del celebre social.
"Siamo amareggiati - commenta un portavoce di Facebook - si tratta di una decisione estrema e non proporzionata. Siamo sempre stati disponibili e continueremo ad esserlo a collaborare con le autorità . Siamo rammaricati della scelta di scortare un dirigente Facebook presso una stazione di Polizia in relazione al caso che coinvolge WhatsApp, che opera separatamente da Facebook", aggiunge il portavoce.
A detta degli agenti l'arresto è avvenuto a causa della mancanza di collaborazione di Facebook in indagini aventi ad oggetto messaggi su WhatsApp, che appartiene alla nota piattaforma sociale.
Le manette sono scattate quando Dzodan, che ha la nazionalità argentina, stava andando al lavoro nel quartiere di Itaim Bibi, situato nella zona sud della megalopoli brasiliana. Secondo gli inquirenti, il colosso della tecnologia mondiale avrebbe ostacolato le indagini riguardanti un processo penale per traffico di droga caratterizzato dal segreto istruttorio. Veementi le proteste della dirigenza del celebre social.
"Siamo amareggiati - commenta un portavoce di Facebook - si tratta di una decisione estrema e non proporzionata. Siamo sempre stati disponibili e continueremo ad esserlo a collaborare con le autorità . Siamo rammaricati della scelta di scortare un dirigente Facebook presso una stazione di Polizia in relazione al caso che coinvolge WhatsApp, che opera separatamente da Facebook", aggiunge il portavoce.
