La nuova primavera delle università pugliesi

di DONATO FORENZA - Nell’Aula magna del Politecnico di Bari, si è svolto l’incontro “Per una nuova primavera delle Università”. Dopo i Saluti di Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari. hanno aderito alla manifestazione il Rettore dell’Università di Bari Antonio Uricchio, il Rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara, il Rettore dell’Università di Foggia Maurizio Ricci, il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella e varie Autorità; è seguito un interessante dibattito. Ha moderato l’evento Angelo Rossano, Capo Redattore del Corriere del Mezzogiorno. Infine, il Rettore Di Sciascio ha svolto le conclusioni con una sintesi mirabile utile per la preparazione di un documento che raccoglie idee e proposte da consegnare al Governo in una relazione unitaria redatta dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI) da consegnare al MIUR e al Governo per manifestare lo stato di notevole disagio.

La conferenza / dibattito ha cercato di enucleare i problemi complessi delle università pugliesi penalizzate dal sistema di attribuzione di risorse e finanziamenti nazionali. Tutte le università italiane hanno subito pesanti tagli nella ripartizione dei fondi della pubblica amministrazione, di circa il 13%, mentre il resto della p.a. ha subito solo il 5%. Hanno contribuito alla conferenza Università di Bari, Università di Foggia, Università del Salento, Politecnico di Bari, ed Enti pubblici e privati che risentono della necessità delle valenze della Ricerca e della formazione di nuovi laureati utili a innovazione e competitività.

Occorre aumentare l’attrattività mediante un efficiente diritto allo studio e con differenziata offerta didattica che guardi in particolare alle lauree professionalizzanti, capaci di garantire lavoro al termine degli studi. È necessario che le nostre università siano centri di formazione, di ricerca, motori sociali ed economici, attori dello sviluppo, intenti a trasformare i territori, la società e a mantenere la sostenibilità. Bisogna favorire le potenzialità interrelazionali tra società, atenei, mondo economico e progettualità: consolidare l’università come motore di sviluppo e di valorizzazione dei sistemi territoriali.

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