L’omaggio di Vino diVino a tutte le donne con un’intervista esclusiva a Marianna Annio

di AUGUSTO MARINO SANFELICE DI BAGNOLI - “E il precoce Primitivo che ci dà Gioia del Colle dentro muscoli ribolle sì che pare argento vivo”.

La leggenda del Primitivo di Gioia si perde nella notte dei tempi e si amalgama a quella del famigerato “Zinfandel” di oltreoceano: infatti è proprio da Gioia del Colle che sono partite alcune barbatelle di Primitivo per un viaggio nelle Americhe lontane dove trovò, soprattutto in California, un terroir ideale. A Gioia il Primitivo si differenzia dal suo fratello di Manduria essenzialmente per le condizioni di allevamento pedoclimatiche. Infatti le colline, i terreni lievemente scoscesi e soprattutto le escursioni termiche notturne rendono, secondo gli esperti, il Primitivo di Gioia molto diverso in termini di raffinatezza ed eleganza rispetto al suo fratello manduriano.

Continuiamo a parlare delle “donne del vino” con una donna davvero speciale, Marianna Annio, titolare e 'tuttofare' dell'azienda agricola Pietraventosa di Gioia del Colle, presentandovi un vino biologico che è ritenuto dagli esperti uno dei migliori rosati di Puglia, Est rosa è infatti una rarità nel mondo dei rosati pugliesi che naturalmente si sono evoluti attorno ai vitigni autoctoni Negroamaro (pensiamo al primo rosato ad essere imbottigliato in Italia il “five roses di Leone de Castris) e Bombino Nero, quest'ultimo fregiatosi dell'unica d.o.c.g dedicata esclusivamente ad un vino rosato in Italia. Il Primitivo negli ultimi anni si sta evolvendo anche nella formula “rosè” dando degli ottimi risultati come potremmo vedere nella recensione di quest'oggi.

NOME: Est Rosa IGT Murgia Primitivo Rosato 2015
AZIENDA PRODUTTRICE: Agricole Pietraventosa
VITIGNO: 85% Primitivo 15% Aglianico
GRADAZIONE ALCOLICA: 13,50%
ANNATA: Vendemmia 2015
CATEGORIA DI PREZZO: 10-15 €

VISTA: Limpido, brillante rosa cerasuolo.

NOTE OLFATTIVE: Al naso si presenta con un ingresso avvolgente, ricco di toni floreali che ricordano la rosa, tonalità fruttate e erbacee spiccano nei piccoli frutti rossi di bosco, nel succo di ciliegia fresca e nel muschio bianco. Note minerali e marine accarezzano i sensi di chi ha avuto la fortuna di mettere il naso in un bicchiere colmo di Est Rosa.

GUSTO: Al palato si presenta, fresco rotondo e di peso medio. Si ha quasi la sensazione di aver appena morso una melagrana, buona acidità e sapidità ottima complessità aromatica che corrisponde esattamente alle note olfattive e lunga persistenza.

ABBINAMENTI:

Quenelle di ricotta montata di bufala con granella di pistacchio di Bronte.

Ingredienti per 4 persone:

400 g di ricotta di bufala fresca
200 ml di panna fresca da montare
120 g di granella di pistacchio di Bronte
Sale q.b.

Procedimento: La ricetta che vi propongo oggi è di facile realizzazione e di sicuro stupirà i vostri commensali, per realizzarla basta setacciare la ricotta di bufala, semimontare la panna senza aggiungere zucchero, unire la panna alla ricotta di bufala setacciata e salata a piacere e creare delle quenelle disponendole a raggio di sole in un piatto piano, cospargete infine le quenelle di ricotta di bufala con la granella di pistacchio di Bronte, con un leggero soffio fate cadere la granella che non si sarà attaccata alle quenelle e servite. Potrebbe essere una buon antipasto ma sostituendo il sale con lo zucchero un ottimo dolce accompagnato da un vino stupendo.

1) Com'è nata la tua passione per il vino? 

Quindici anni fa mio marito Raffaele ed io abbiamo deciso la nostra strada. Che sarà quella di nostro figlio se lo vorrà. Il nostro sogno comune era quello di valorizzare il Primitivo nell’accezione gioiese, costruendo pezzo dopo pezzo la nostra azienda. Oggi possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati raggiunti ma c’è ancora molto da imparare.

2) Ti sei sempre trovata a tuo agio in un ambiente, quello del vino, da sempre dominato dagli uomini? 

Personalmente non avverto un particolare disagio. Forse perché al mio fianco c’è sempre Raffaele. Siamo come il giorno e la notte, il bianco e il nero, ma alla fine riusciamo a trovare un’intesa più o meno su tutto.

3) Perché una donna dovrebbe decidere di intraprendere la irta via della viticultura? 

Perché no? Le differenze le fanno gli uomini. Sappiamo bene che ciascuno di noi è prima di tutto una persona e tutto sta nella caparbietà dell’individuo riuscire a realizzare i propri sogni. Le difficoltà che oggi tutti dobbiamo affrontare a prescindere dal genere di appartenenza sono ad esempio costituite dai continui cambiamenti climatici che ogni anno diventano sempre più preoccupanti.

4) Primitivo di Gioia del Colle cosa ti lega a questo vitigno?

Io sono nata a Gioia e ho vissuto in questo paese per tanti anni. Il profumo del mosto per le strade a settembre, giocare a nascondino tra i filari durante la vendemmia, i chicchi dolcissimi da succhiare e nel vino quel retrogusto di mandorla amara che ti resta in bocca e ti fa sentire a casa.

5) Cosa manca ai vini rosati per essere rivalutati dai consumatori. E sei cosciente del fatto che alcuni pensano che il rosato sia frutto dell'unione di bianchi e rossi insieme?

Penso che ultimamente i rosati stiano sempre più guadagnando la giusta posizione tra i vini di qualità. C’è tanta strada da fare ancora, secondo me piuttosto che il frutto dell’unione di bianchi e rossi, molti pensano che il rosato sia un sottoprodotto della vinificazione in rosso. Invece la produzione del rosato è di gran lunga più complicata.

6) Come vedi il futuro dei vini pugliesi?

Siamo una terra naturalmente vocata alla viticoltura ed è bellissimo riscontrare ogni giorno la crescente qualità dei nostri vini. Fino a qualche anno fa, tranne rare eccezioni, i vini pugliesi non entravano nei salotti buoni. Ora sono il nostro orgoglio. Ma siamo ancora per strada. Se riuscissimo a mettere da parte gli individualismi e fare squadra come REGIONE PUGLIA non solo tra noi viticoltori ma anche tra gli addetti ai lavori saremmo già molto più avanti.

7) Hai un sogno nel cassetto puoi raccontarcelo?

Riuscire a produrre un bianco! Da vitigno autoctono possibilmente. Un bianco sapido, minerale, fresco, citrino. Vedremo!

8) Come ti vedi tra venti anni?

Sul terrazzo della mia cantina, attorniata da nipotini e sullo sfondo la mia bellissima vigna lambita dal vento.

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