Il Bif&st si fa “Infinito” con Matt Brown e la storia di Ramanujan

di FREDERIC PASCALI — Era atteso e non ha deluso spargendo emozioni e raccogliendo consensi unanimi. “The Man Who Knew Infinity” (L’uomo che vide l’infinito) diretto da Matt Brown,tratto dal libro di Robert Kanigel, sostenuto da un cast di assoluto livello,Dev Patel, Jeremy Irons, Stephen Fry e Toby Jones tra gli interpreti princiali,ha conquistato il Festival barese.

La storia dello sfortunato genio della matematica, l’indiano Srinivasa Ramanujian, arrivato a Oxford, dalla lontana Madras, nel gennaio del 1913 e affermatosi, con l’aiuto del Prof. Godfrey Harold Hardy, fino a diventare il più grande di tutti, non concede pause e, grazie anche all’accurata fotografia di Larry Smith, rende ogni fotogramma capace di trasmettere la profonda sensibilità di un animo votato al progresso e al futuro.

Passata la bella Master Class mattutina  su Marcello Mastroianni tenuta da Paolo Taviani e Liliana Nerli Taviani, il pomeriggio è cominciato con “Alcide De Gasperi. Il miracolo incompiuto”, l’interessante documentario firmato da Franco Mariotti che ripercorre la vita privata e politica del grande statista italiano fino al suo tramonto con il fallimento delle elezioni del 1953 e l’abbandono della segreteria politica della Dc l’anno successivo.

Per i Concorsi, nella sezione ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde, la serata prevede la proiezione di “Assolo”, seconda prova in regia di Laura Morante con lei stessa tra gli interpreti insieme a Francesco Pannofino, Marco Giallini, Piera Degli Esposti, Angela Finocchiaro e Carolina Crescentini. Da non perdere la replica delle 20 e 30 di “Fuocoammare”, la pellicola di Gianfranco Rosi, Orso d’oro a Berlino, che ha fruttato a Jacopo Quadri l’assegnazione del premio per il miglior montaggio nel concorso ItaliaFilmFest/Lungometraggi.

“Taulardes”, di Audrey Estrougo, con Sophie Marceau, Susanne Clément e Alice Belaldi, chiude il programma odierno insieme all’assegnazione del “Federico Fellini Platinum Award For Cinematic Excellence” a Ornella Muti.

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