Altamura. Mercato settimanale. Forte: “si sposta” se non c’è finanza di progetto. Calia: “il sindaco non potrà sottrarsi”

di ROBERTO BERLOCO — Altamura. Questione annosa, quella del mercato settimanale, che ha finito per assumere i tratti di un’asfittica odiosità per un certo numero degli abitanti di via Manzoni, cioè l’arteria dove attualmente si svolge durante la mattina d’ogni Sabato.

La vicenda si trascina da oltre un decennio, cioè da quando il Governo municipale, capeggiato da Rachele Popolizio, indisse la sua dislocazione da viale Traiano.

Da quel momento ad oggi il caso è rimasto irrisolto, talvolta ripreso per poi essere puntualmente riabbandonato sul tappeto.

Tra i tentativi di soluzione da parte dei Governi successivi, due a guida di centro-destra, spicca un ordine del giorno risalente al 2 Febbraio 2010, approvato peraltro all’unanimità dall’assise consiliare dell’epoca, con il quale si decideva per la sua allocazione lungo l’asse stradale di collegamento compreso tra via Corato e piazza della Stazione.

Prim’ancora, nel Marzo del 2008, l’allora sindaco Mario Stacca ed il suo assessore ai Lavori Pubblici Vito Zaccaria davano impulso per attivare le procedure necessarie allo spostamento definitivo nel quartiere Trentacapilli, mentre da Palazzo di Città si rassicurava la cittadinanza che la nuova area mercatale era già nel programma del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.

Nei tanti anni andati non sono mancate tuttavia reazioni di vivace protesta, alcune sfociate in raccolte di firme per mano degli stessi residenti, sino alla fresca voce di un movimento civico e alle posizioni espresse dal “Comitato cittadino di via Manzoni”.

Di questo l’ultima pressione, in ordine di tempo, all’indirizzo dell’Amministrazione comunale e, finalmente, una promessa da parte del sindaco Giacinto Forte, nel corso d’una riunione in municipio avvenuta il 7 d’Aprile passato, di aprire alla possibilità d’un perimetro attrezzato, d’altronde da lui stesso annunciato nella campagna elettorale del 2015.

Questa che, ad oggi, è considerata la soluzione maggiormente plausibile, si scontra però con l’ostacolo della sua sostenibilità finanziaria. Il gradino più difficile da salire, infatti, è rappresentato dal costo elevato sia dell’appezzamento da acquisire al patrimonio comunale per essere riservato all’attività sabatina dei mercatali, se non si voglia attingere da pertinenze pubbliche, sia dell’opera edilizia necessaria per la creazione di un’area di tal genere.

Allo scopo d’aggirare l’ostacolo, già durante l’epoca delle precedenti Amministrazioni, s’era fatto largo all’idea di un’operazione di finanza di progetto (project financing) da destinare a privati investitori ma, pure in questo caso, senza mai che si passasse alle vie di fatto.

Nel corso della recente assemblea sul tema, quest’ultima ipotesi ha ripreso quota con riferimento ad un qualche suolo già del Comune, ma non escludendo che non si riesca a poterne avverare le condizioni.

“Si sposta” - ha tagliato corto Forte, riferendosi all’eventualità nella quale non si generino i presupposti per quella particolare progettualità - la quale, per la sua realizzazione, comporterebbe un periodo durante il quale il mercato si conserverebbe ancora in via Manzoni - dandosi come limite temporale metà di questo Luglio per una decisione che sembrerebbe improcrastinabile.

“Il primo incontro” - avverte Angela Calia, referente del “Comitato di via Manzoni” - “è stato di tipo embrionale. Al secondo” - quello annunciato per l’Estate n.d.r. - “una volta riscontrata o meno la fattivita' di quanto prospettato, si procederà verso l'orientamento da prendere”.

E ha continuato, indurendo i toni: “il sindaco non potrà sottrarsi. Il sindaco che ha proclamato, in campagna elettorale, la risoluzione della problematica mercatale, non solo non può essere ulteriormente sollecitato, ma non può pensare di tenersi fuori pensando di continuare ad ignorare”.

D’altro canto bisogna pur dire che, se pare abbastanza compatta nell’ostilità al mercato in via Manzoni la posizione di chi vi abita, di segno contrario si presenta quella di una porzione nutrita di commercianti che, nella stessa via o nei suoi paraggi, tengono le loro vetrine.

“Nella mattinata del Sabato” - dichiara Saverio Florio, titolare della pasticceria “Florio” che sulla strada s’affaccia con l’ingresso - “il mercato crea sana economia in questo pezzo di paese. Non sono d’accordo con il suo trasferimento. Semmai andrebbe articolato meglio nelle vie laterali d’accesso, per consentire maggiore ordine e più facile accesso nel caso di emergenze”.

“Va bene che resti” - afferma Nicola Galetta, panificatore che ha il proprio negozio lungo lo stesso tracciato - “poiché quel mattino qui si popola come non accade per tutto il resto della settimana. Ciò che solleciterei, piuttosto, è un maggiore disciplinamento complessivo, soprattutto con riguardo alle bancarelle che si sono aggiunte nel tempo a quelle originarie”.

“Non mi crea problemi” - informa Donato Scalera, parrucchiere che ha l’esercizio in via Foscolo, una parallela di via Manzoni dove anche è ospitato un certo numero di banchetti. E soggiunge: “il Comune, però, dovrebbe risolvere i problemi connessi ai servizi, come quello degli igienici che, ancora oggi, siamo costretti a prestare noi che abbiamo bottega, oppure consentire liberi attraversamenti per il transito delle autovetture secondo direttrici trasversali al luogo del mercato, in modo da attutire l’impatto negativo per il traffico circostante”.

“Può restare lì dov’è” - conferma pure Pasquale Manicone, gestore del “Bar Boschetto”, che si trova in piazza Aldo Moro, nelle vicinanze strette dall’area mercatale. Aggiungendo: “magari andrebbe regolamentato con maggiore cura nelle zone immediatamente laterali, quanto meno per un più comodo affluire della gente e anche per permettere un miglior passaggio ad eventuali mezzi di soccorso”.

Intanto, proprio a seguito dell’incontro dello scorso mese, sono stati concordati alcuni obiettivi per il breve termine, dall’accertamento della regolarità delle licenze, al posizionamento di bagni chimici, fino a maggiori monitoraggi da parte della polizia municipale.

Si attendono ora i prossimi passi dell’Amministrazione comunale, anche se è palpabile la fiducia in una soluzione che si percepisce ormai assai vicina.

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