13 agosto 1961. Sorge il Muro della "nostalgia"

di NICOLA ZUCCARO — Berlino, domenica 13 agosto 1961. Sono le prime ore di un mattino ed il cui grigiore nel cielo preannuncia l'inizio di una drammatica giornata. Di lì a poco, la DDR (espressione politica del regime comunista) deciderà di alzare dalla parte Est della città un muro che, per 28 anni, dividerà in due non solo la Germania ma l'Europa e parte del resto del mondo, poichè rappresenterà la simbolica contrapposizione di visioni politiche, economiche, militari e sociali, diametralmente opposte.

La fuga nelle ore che precederanno il completamento della muratura dalla parte Est alla parte Ovest della città confermeranno il 9 novembre 1989, con la relativa caduta, che la zona orientale, baluardo sovietico di una Berlino che non ci sarà più, il successo dei valori "occidentali".

A 55 anni di distanza dalla sua costruzione e, soprattutto, a 28 anni dal suo abbattimento di quel Muro, a seguito delle successive tensioni e dei successivi conflitti che hanno interessato, in particolare, l'Europa Orientale, se ne sente forse e paradossalmente il bisogno perchè ritenuto (in attesa delle conferme da parte degli storici) l'antidoto capace di garantire gli equilibri europei e mondiali.

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