Hacker russi, la vendetta di Obama: via 35 diplomatici. Putin, non espelleremo diplomatici Usa

Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di "non espellere" i diplomatici americani in risposta alle azioni di Washington. A renderlo noto il Cremlino in un comunicato. La Russia si "riserva il diritto" di rispondere agli Stati Uniti ma non intende scendere al livello di una "diplomazia irresponsabile".

Putin ha fatto gli auguri di "buon anno" al presidente uscente Barack Obama e ai membri della sua famiglia "nonostante il fatto che l'amministrazione Usa finisca il suo lavoro in questo modo". Putin ha poi espresso i suoi auguri anche al presidente-eletto Donald Trump e "a tutto il popolo americano", augurando loro "prosperità e benessere". Lo riporta il Cremlino. Putin ha inoltre invitato "tutti i figli piccoli dei diplomatici Usa" al Cremlino per la tradizionale festa di fine anno.

Il presidente russo ha inviato un messaggio d'auguri al presidente-eletto Donald Trump in cui auspica che "i nostri due Paesi, agendo in chiave costruttiva e pragmatica, sappiano ripristinare i meccanismi di cooperazione bilaterali in vari campi e portare a un livello qualitativamente nuovo l'interazione nell'arena internazionale".
OBAMA: VIA 35 DIPLOMATICI RUSSI - E' durissima la risposta degli Stati Uniti agli hackeraggi russi che avrebbero interferito nelle presidenziali Usa 2016 con lo scopo di favorire l'elezione di Trump. Obama infatti, con una decisione senza precedenti, ha disposto sanzioni direttamente contro le due principali intelligence russe, il Gru e l'Fsb, il primo per lo spionaggio militare all'estero e l'altro per il controspionaggio. Colpiti anche quattro ufficiali del Gru e tre società che hanno fornito supporto materiale alle cyber operazioni della stessa intelligence. In tutto nove tra entità e individui.

Il dipartimento di Stato ha espulso come persone non grate 35 funzionari russi operanti negli Usa che ''hanno agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare'', probabilmente per essere stati coinvolti in attività di intelligence sotto copertura diplomatica, dato che il comunicato della Casa Bianca parla di ''operativi dell'intelligence russa". Hanno 72 ore di tempo per lasciare gli Usa, insieme ai loro famigliari. Chiusi anche due complessi ricreativi di proprietà del governo russo a New York e in Maryland, usati per scopi di spionaggio.

Infine, il dipartimento dell' Homeland Security e l'Fbi stanno rilasciando informazioni tecniche declassificate sulle attività informatiche dell' intelligence militare e civile russa per consentire di individuarle e stroncarle negli Usa e all'estero.

Non si è fatta attendere la reazione di Mosca: il Cremlino promette "misure di ritorsione", il ministero degli esteri ammonisce che le nuove sanzioni sono controproduttive e danneggeranno la ripresa delle relazioni bilaterali.

Intanto il presidente eletto, Donald Trump, vuole vederci chiaro su quello che è probabilmente l'ultimo atto dell'amministrazione Obama. "Nell'interesse del nostro Paese e del suo grande popolo, la prossima settimana incontrerò i leader della comunità dell'intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione" ha detto il magnate, commentando le sanzioni decise dall'amministrazione Obama contro gli hackeraggi russi. "E' tempo per il nostro Paese di procedere verso cose migliori e più grandi", ha aggiunto il presidente eletto.

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