OPINIONI. Ma le toghe non devono entrare in politica

di FRANCESCO GRECO - Cara Virginia, mai sentito parlare di spoil-system? Negli USA è la regola. E' vero che non potevi conoscere tutti i 23mila dipendenti del Comune, ma sinora ti ha detto male, come dicono a Val Melaina, dando fiducia ai peggiori: 6 dimessi, 2 indagati, uno arrestato. Che bisogno c'è di riciclare i “fasci” di Alemanno, che ti mettono nei guai con le loro polpette avvelenate? Non sono mica dei Nobel. A vedere poi le facce sui giornali, Lombroso ti sarebbe stato un sacco utile.

Ora la bufera montaliana pare passata, ma per il futuro, benedetta ragazza, vedi che puoi fare: magari esamina i curricula di gente nuova, fresca. Fra i tanti “cervelli” che partono a Londra o Berlino, ne troverai pure qualcuno che fa al caso tuo? Al limite c'è Linkedin.

E mentre Confindustria chiede una classe dirigente vera (quella di Alemanno che ha assunto tutti i “fasci” di Roma negli uffici dell'Atac? A quando una legge sulla responsabilità soggettiva degli amministratori? Senza copertura finanziaria pagano loro chi assumono), all'attacco il partito trasversale di Mafia Capitale, delle lobby e i poteri forti, destra e sinistra (il Pd dei 135 indagati) in sinergia, Carminati e Buzzi, e i moralisti della prima e ultima ora (perfino Saviano accusato di plagio), chiedono le tue dimissioni per cose avvenute nel 2013 quando stavi ai gazebo.

E' una boutade, un'opzione strumentale, paradossale: sanno bene che se si tornasse alle urne i tuoi consensi raddoppierebbero. Ma tu devi “resistere, resistere, resistere”. Il nuovo ha molte facce: la freschezza, l'ingenuità, anche gli errori, ma non gli orrori dle passato. Da qui a riconsegnare Roma alle vecchie mafie e ai politici che l'hanno uccisa facendo ideologia e propaganda, ce ne corre.
Diciamolo: se la Raggi governasse un secolo farebbe meno danni di tutta questa canea che da destra a sinistra strepita come il tossico in astinenza.

A Grillo viene attribuito di tutto, di più. Il comico la faccia ce la mette da sempre. E' una vittima, non un carnefice e farebbe un grosso errore se togliesse il simbolo alla Raggi: la politica cederebbe quel minino di illusione di libero arbitrio che ancora conserva e che la Magistratura non ha surrogato. E' intelligente, non lo farà: Roma non è Parma e la Raggi non è Pizzarotti.
Ma il discorso è più vasto e politico, polisemico di quanto non lo si voglia leggere nelle cronache dense di pettegolezzo e di livore giustizialista anti-M5S (mentre a Milano Sala viene santificato).

Non sappiamo se il sindaco di Milano, e Raffaele Marra, capo del personale al Comune di Roma, saranno giudicati colpevoli. O innocenti. Una certezza però c'é: il clamore mediatico.

Cui podest? Ai magistrati che sentendo odor di elezioni hanno aperto la campagna elettorale? Lo sferragliare di manette è musica per le orecchie delle tante tricotèuse accovacciate sotto la ghigliottina, che invocano la forca, per gli altri.

Ormai lo spacciatore del quartiere lavora tranquillo: se lo ingabbi finisci su uno smilzo trafiletto. I magistrati puntano ai pesci grossi. Così l'apertura di tg e giornali è automatica. E anche la popolarità. Usando la quale un magistrato ha fondato un partito etico, poi morto perché arruolò la peggio feccia. Altri sono diventati presidenti della Camera (Violante), ministri o vice-ministri (Mancuso e Mantovano), governatori (Emiliano, De Magistris), parlamentari (Casson, Nordio, D'Ambrosio, ecc.). Da destra a sinistra.

Una patologia. Negli USA e in Gran Bretagna, dei processi giornali e tv pubblicano i fumetti: niente telecamere, nessuno conosce le loro facce. Lì la civiltà giuridica è cosa terribilmente seria. Qui sono delle star, invaghite di se stesse. Non si discute della lotta alla corruzione, sacrosanta, ma quando, negli anni Novanta, usarono la “finta rivoluzione” (copyright di Craxi) di Mani Pulite per proporsi come “supplenza” del potere politico (ricordate il pool scamiciato e barba lunga dinanzi alle telecamere?), si è in presenza di qualcosa di diverso, di inquietante, che non accade manco in Bielorussia. “Ho fatto qualche errore...”, dice oggi Di Pietro. Errore? Alcuni indagati si sono suicidati, partiti storici estinti.

I magistrati non pagano mai per i loro errori (Tortora, Muccioli, ecc.), responsabilità civile zero. Uno dei miei maestri di politica un giorno mi disse: “In un Paese come il nostro dove tutto è corrotto, vuoi che la Magistratura sia sana?”. Calcio, politica, imprenditoria, pa: tutto è corrotto. Solo le toghe sono pure?

La politica fece un grosso errore strategico quando, sotto l'infuriare di Tangentopoli, si fece “commissariare” dalla Magistratura. Dopo il “lavoro” (per il pool stesso “inutile”, Davigo) doveva rientrare nei ranghi. Ci voleva una legge per impedire il loro passaggio in politica usando la popolarità delle inchieste. Non è mai arrivata e si è preferito lasciare la forca in piazza. E' avvenuto per un sudicio calcolo: la destra per usare il moralismo contro la sinistra, e viceversa. Ma il giustizialismo può essere una stagione, non trasfigurarsi in cultura tenendo la ghigliottina sempre ben oliata in piazza per impiccare il “nemico”. Anche perché poi possono farne uno strumento di dialettica politica. Anche per questo Grillo è al 30% e il Pd al 28%.

Così, dal 1992 siamo nello stagno della barbarie del diritto. Un avviso di garanzia in apertura del tg è già sentenza definitiva. Il processo non interesserà a nessuno: carriere e vite distrutte. E siccome come cesellatori del nulla siamo imbattibili, siamo finiti nella patologia: gli avvisi di garanzia (alla Raggi) oggi li mandano i giornalisti, che fanno scoop su quelli inesistenti, sollecitandoli. Quindi la Raggi deve dimettersi preventivamente, per un “avviso” che forse verrà. Più barbarie di questa... Ma debbono farlo, pro domo loro, per salvarsi il culo: nel programma del M5S infatti c'è l'abolizione dei sussidi ai giornali.

Grillo è un “animale” politico, ha intuito che il gioco è duro. “Siamo sotto attacco”, dice, e ha ragione, è così. Intendono omologare il M5S a tutti gli altri (la notte tutte le mucche sono grige) per poter dire: son peggio di noi, e far fallire la rivoluzione gentile e pacifica in corso, gelare ogni speranza che gli italiani si sono dati. Ora tutto l'armamentario mediatico-giudiziario stanno per scagliarlo contro il M5S come fecero con la Dc e il Psi 25 anni fa. Basta leggere la koinè usata: “faida nel M5S”, “resa dei conti”, ecc.

Ma siamo solo agli inizi della stagione del fango: dopo il baccano sulle firme false (non su quelle del Pd a Siracusa) e Marra (cose del 2013), ogni opzione è aperta in un degrado incalzante, una decadenza “globale”. Da Caravaggio al bunga-bunga, da Fellini a “stai sereno”, da Moro a De Luca, fra poco i servizi deviati magari faranno trovare la “maria” in casa dei parlamentari grillini. Chi non vuol perdere il potere adotterà Machiavelli: “Il fine giustifica i mezzi”.

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