Gentiloni incassa la fiducia anche al Senato: "Vi chiedo fiducia e ho fiducia"

(ANSA)
ROMA - Il governo Gentiloni, dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera con 368 sì e 105 contrari, ha incassato oggi la fiducia anche al Senato. Il via libera di Palazzo Madama arriva con 169 voti favorevoli, 99 voti contrari e 0 astenuti. Ala e Lega non hanno partecipato al voto mentre il M5S ha votato contro. Il governo di Matteo Renzi, il 25 febbraio del 2014, ottenne la prima fiducia del Senato con lo stesso numero di voti favorevoli.

"Voi - ha detto Gentiloni oggi a Palazzo Madama - sapete che io ho condiviso pienamente la riforma costituzionale che è stata approvata ripetutamente in quest'aula, ma sapete altrettanto bene che i cittadini italiani hanno deciso, il popolo ha deciso con un referendum dal risultato netto. Quindi potrei dire che la fiducia che chiedo a nome del governo al Senato è una fiducia un po' particolare: chiedo la vostra fiducia ed esprimo la mia fiducia nei confronti del Senato e delle sue prerogative".

"Non siamo innamorati della continuità - ha detto ancora il presidente - abbiamo anzi rivolto una proposta all'insieme delle forze parlamentari per individuare una convergenza più larga. C'è stata una indisponibilità: non un amore della continuità ma la presa d'atto di questa situazione ha spinto le forze che hanno sostenuto questa maggioranza a dar vita a questo governo, per responsabilità". Non è un governo di inizio legislatura ma innanzitutto deve completare la eccezionale opera di riforma, innovazione, modernizzazione di questi ultimi anni. Sul fatto che ci sia una mole di innovazione portata avanti credo non ci sia alcun dubbio: ci viene riconosciuto dai cittadini italiani e in sede internazionale. Sarebbe assurdo che un governo che molti critici accusano di eccesso di continuità, immaginare che completare le riforme avviate non sia il suo compito principale".
(ANSA)
CHI E' PAOLO GENTILONI - Chi è Paolo Gentiloni, il favorito per risolvere la Crisi di Governo in atto? Discendente della famiglia dei conti Gentiloni Silverj, Nobili di Filottrano (AN), di Cingoli (MC) e di Macerata, imparentati con Vincenzo Ottorino Gentiloni, noto per l'omonimo Patto che a inizio '900 segnò l'ingresso dei cattolici nella vita politica italiana.Nato a Roma il 22 novembre 1954, Gentiloni in occasione dell’ultimo esecutivo, il Governo Renzi, ha ricoperto l’incarico di Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale a partire dal 31 ottobre 2014. La sua formazione è ‘classica’ avendo studiato al Liceo Tasso di Roma. Da giovane le prime esperienze politiche arrivano grazie al Movimento Lavoratori per il Socialismo, il MLS, che successivamente confluisce in Partito di Unità Proletaria per il Comunismo. L’entrata nella politica dei grandi, però, arriva solo nel 1993 quando, in qualità di giornalista professionista, Paolo Gentiloni viene nominato portavoce di Francesco Rutelli, sindaco di Roma. Sempre nella Capitale ha svolto l’incarico di assessore al Giubileo e al Turismo.

Dal 2001, invece, Paolo Gentiloni è a tutti gli effetti un deputato grazie alla vittoria nelle elezioni del 2001 con la lista de La Margherita, di cui è stato uno dei fondatori proprio insieme a Francesco Rutelli. Dopo aver svolto vari incarichi (che saranno analizzati successivamente, ndr.), Gentiloni torna a far parlare di sé nel 2012 quando perde le primarie del Partito Democratico per ricoprire l’incarico di sindaco di Roma. Riceve solo il 15% di preferenze con la vittoria finale dell’ex sindaco Marino. Entra nel Governo Renzi il 31 ottobre 2014 rilevando l’incarico di Federica Mogherini.

Uno degli incarichi più importanti ricoperti da Paolo Gentiloni durante la sua carriera politica è, senza alcun dubbio, quello del 2006-2008 quando, durante il Governo Prodi, è stato insignito della carica di Ministro delle Comunicazioni. Come tutto l’esecutivo Prodi, il cui mandato è stato sfiduciato nel 2008, le riforme non hanno avuto parecchio successo. Nello specifico, Gentiloni non è riuscito a ottenere un adeguamento della Legge Gasparri per quanto concerne la riforma del sistema televisivi (la direttiva Televisione Senza Frontiere), da adeguare secondo canoni della normativa UE, non ha avuto successo specie per i tetti alla pubblicità.

L’obiettivo di Gentiloni, non riuscito, era quello di abbassare il tetto della soglia pubblicitaria dal 18% al 16% così da favorirne la redistribuzione. Inoltre, Gentiloni da Ministro delle Comunicazioni, non ha avuto grande fortuna anche per quanto concerne la Riforma Rai: l’obiettivo era separare la tv finanziata dal canone dalla tv finanziata con introiti pubblicitari. Inoltre, nelle previsioni di Gentiloni, si sarebbe dovuto cambiare anche la modalità di nomina del consiglio di amministrazione. Una buccia di banana del favorito al dopo-Renzi, Paolo Gentiloni, va rintracciata nella volontà di registrazione i siti internet e assoggettarli ad adempimenti amministrativi. Un errore politico e di valutazione, come affermato successivamente dallo stesso Gentiloni.

Paolo Gentiloni è entrato a far parte della squadra di Governo Renzi a partire dal 31 ottobre 2014 in sostituzione di Federica Mogherini, nominata Alto Rappresentante per la politica estera UE. Durante il suo incarico riesce a sbrogliare la complicata situazione legata ai due Marò tenuti prigionieri in India, vale a dire Massimo Latorre e Salvatore Girone. Risolta la crisi diplomatica tra India e Italia, si è poi soffermato sull’emergenza terrorismo in Italia. In una recente intervista, infatti, Gentiloni ha dichiarato: “Il governo italiano non può restare fermo, non può pensare che ci sia una minaccia terroristica a poche ore di barca dall’Italia. L’Italia sarà pronta a combattere contro la Libia e lo Stato Islamico.”

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto