Bari, luci sul Libertà

di LUIGI LAGUARAGNELLA - Può bastare il progetto per la sostituzione di tutti i corpi illuminanti del quartiere Libertà? E’ sufficiente rifornire le strade del più grande quartiere cittadino di una luce nuova, più luminosa per coprire il buio in cui si cammina col timore che possa accadere qualcosa da un momento all’altro?

Decaro e la sua amministrazione hanno previsto per la nuova illuminazione del Libertà una spesa di 700000 e rassicurano che i lavori continueranno per quanto riguarda un potenziamento degli scivoli per i disabili e la riqualificazione dei marciapiedi.

Può bastare intervenire con questo tipo di interventi? Il progetto della nuova illuminazione giunge proprio nei giorni in cui il parroco della chiesa di San Carlo Borromeo denuncia (sulla Gazzetta del Mezzogiorno) il degrado cittadino e del rischio che quotidianamente vivono i cittadini spesso bersaglio di baby-gang che si rendono protagonisti di scippi, atti vandalici, rapine (la scorsa settimana a farne le spese è stato un edicolante). L’atmosfera che si crea ad un certo punto della giornata, come ricorda don Marco, è di coprifuoco. Tale denuncia capita proprio nel periodo in cui il quartiere Libertà ospita don Luigi Ciotti, in occasione dei festeggiamenti di San Giovanni Bosco. La presenza del fondatore di Libera deve essere per tutti sempre un punto di riferimento per il bene comune che ognuno può e deve fare, soprattutto per il contesto che si vive.

Numerosi sono gli episodi denunciati da abitanti del quartiere e le denunce soprattutto dai responsabili di Forza Italia che segnalano ogni tipo di disservizio, sollecitando l’intervento delle amministrazioni. Per esempio, alcuni giorni fa, di fronte la parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco, due cassonetti sono stati ritrovati bruciati, a confermare, come ricorda Dino Tartarino, lo stato di illegalità e della mancanza di sicurezzache vive il quartiere. Oppure i cumuli di immondizia, le discariche a cielo aperto (l’ultima in ordine di tempo quella in una strada vicina a via Napoli e via Tommaso Fiore), segnalate dal coordinatore cittadino di Forza Italia Danilo Cancellaro.

L’impressione, insomma, è che per il quartiere Libertà si agisca a singhiozzo. I presìdi di sicurezza con pattuglie delle forze dell’ordine sono scostanti: dovrebbero girare maggiormente per le vie almeno per avere la situazione sotto controllo che troppo facilmente sfugge di mano e altrettanto facilmente fa cadere molti cittadini e, perché no, molti migranti nella devianza. Nel quartiere sono presenti numerose comunità straniere, molte delle quali ben accolte. Esistono altre situazioni, in cui, occorre prevenire e intervenire: di fronte l’ex istituto nautico c’è un locale gestito da persone di nazionalità africana, che non poche volte, nei mesi passati si sono resi protagonisti di risse, litigi, urla. E’ capitato di vedere sul marciapiede bottiglie di birra rotte. Questo crea non pochi disagi tra gli abitanti della zona. E non è questione di etnia anche perché piazza Risorgimento è stata spesso teatro di atti vandalici, anche qui soprattutto ad opera di minori e cittadini baresi. Il problema della rivalorizzazione di via Manzoni, poi è solo uno dei tanti.

C’è insomma un clima di tensione, un po’ controcorrente rispetto agli altri quartieri, eppure esistono elementi positivi che, però devono entrare in rete, diventare quotidianità. Non si può ragionare a singhiozzo, con interventi sporadici (l’evento all’ex Manifattura dei tabacchi della scorsa estate è solo un lontano ricordo), ma occorre agire ad ampio respiro. Il respiro che danno le comunità parrocchiali, non solo il Redentore che con progetti di inclusione sta dando luce alle persone del quartiere, ma anche altre chiese che accolgono i numerosi bisogni. Non manca l’impegno delle associazioni o di comuni liberi cittadini che fanno del bene a cittadini, migranti, minori. Tutto però continua ad andare avanti per isole: il quartiere Libertà è molto esteso e ogni isola sembra troppo lontana dalle altre. E’ necessario far entrare in contatto le forze positive, renderle ben collegate per far esaltare le qualità e i progetti operativi e renderli davvero accessibili a tutti. L’impressione è che anche dinanzi ai problemi si agisca per spot o per eventi. Anche questi aspetti sono importanti, però in un quartiere così ampio, sembra strano, non sempre si conosce quello che di bello fa il vicino. 

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