Padoan, "Procedura infrazione allarmante"

ROMA - "Nessuna manovra estemporanea: riduciamo il debito nel nostro interesse con una strategia che protegge la crescita". Così, in un tweet, il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan definisce la strategia di finanza pubblica portata avanti finora dall'Italia e illustrata nella lettera di risposta inviata ieri alla Commissione Ue.

Il ministro dell'Economia, parlando dell'aggiustamento dei conti pubblici al question time al Senato, sottolinea che "le misure verranno adottate al più tardi entro fine aprile, presumibilmente anche prima" della presentazione del Def.

In queste ore Padoan ha scritto una lettera a Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici sulla richiesta di correzione dei conti pubblici. Nella missiva Padoan sottolinea che il governo intende procedere sulla "strada della crescita, del consolidamento e delle riforme strutturali" senza alcuna "eccessiva accelerazione" che "potrebbe compromettere l'economia in un momento di incertezza economica e geopolitica". Nella lettera inoltre Padoan spiega che il "governo prenderà tra l'altro provvedimenti di contrasto all'evasione fiscale in continuità con quelli già adottati nel recente passato, estendendone la portata, e di riduzione della spesa, anche grazie alla nuova modalità di costruzione del bilancio dello Stato entrata in vigore con la riforma completata nel 2016".

L'aggiustamento di circa 3,4 mld di euro (pari allo 0,2% del Pil) richiesto da Bruxelles per rispettare le tappe di avvicinamento all'obiettivo di medio termine di deficit strutturale (elemento su cui il debito ha il suo peso specifico), viene considerato eccessivo. Anche perché, scrive Padoan, una correzione troppo rapida dei conti, così come l'Europa vorrebbe, non farebbe che danneggiare la ripresa, proprio ora che l'economia italiana sta dando segnali superiori alle aspettative.

L'allerta deve essere massima di fronte all'accresciuta incertezza finanziaria e geopolitica che il mondo sta di nuovo attraversando. Brexit e Trump hanno evidentemente il loro peso e stringere ora ulteriormente le maglie potrebbe essere controproducente per lo stesso percorso di consolidamento dei conti, fino a diventare "autolesionista". Fin qui la controffensiva. Ma per evitare il muro contro muro e dimostrare di poter meritare la fiducia europea, il governo promette di proseguire nello sforzo di riforma strutturale portato avanti dal precedente esecutivo e di rilanciare le privatizzazioni, nonostante il recente stop dovuto a condizioni di mercato sfavorevoli.

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