"Sciannimanico ucciso per 20mila euro"

BARI - Il delitto di Giuseppe Sciannimanico, l'agente immobiliare ucciso a Bari il 26 ottobre 2015, "non è stato omicidio di malavita" ma commesso da "una persona che si sentiva minacciata", "pensava di perdere tutto perché questo ragazzo aveva i valori per ingrandirsi" e "aveva paura di perdere la clientela".

Al fine di evitare una possibile crisi della sua attività, avrebbe assunto un omicida promettendogli 20 mila euro. Si tratta di uno stralcio delle dichiarazioni del pentito Luigi Caldarulo, depositate dalla Procura nel processo in corso dinanzi alla Corte di Assise di Bari nei confronti di Roberto Perilli, ex collega della vittima, accusato di omicidio volontario premeditato.

Il pentito barese ha detto di essere arrivato a conoscenza del delitto dal suo amico d'infanzia Nicola Di Gioia, pregiudicato barese, fratello di Luigi, condannato per l'omicidio Sciannimanico a 30 anni di reclusione.

Il delitto, sempre secondo le dichiarazioni del pentito, sarebbe stato commissionato da un collega identificabile in Perilli.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto