Corruzione in sanità, maglia nera per la Puglia

BARI - Nell’ultimo anno nel 35,7% delle ASL del Sud Italia c’è stato almeno un episodio di corruzione. È quanto emerge dall’indagine condotta dal Censis sulla percezione dei Responsabili della prevenzione della corruzione di 136 strutture sanitarie, contenuta nel report “Curiamo la Corruzione 2017”, presentato oggi nel corso della seconda giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Dall’indagine emerge anche che il 51,7% delle aziende sanitarie  non ha adottato dei Piani anticorruzione adeguati e le Regioni con la qualità media dei Piani più bassa sono la Calabria e la Puglia.

Duro in proposito il commento del consigliere del M5S Marco Galante, che mesi fa aveva presentato un’interrogazione diretta al presidente/assessore Emiliano per denunciare la mancata applicazione della normativa in materia di rotazione dei dirigenti e di adozione di criteri uniformi da parte di tutte le ASL regionali.

“Il report conferma quanto denunciamo da mesi: contrastare la corruzione in sanità  permetterebbe alla Puglia di risparmiare centinaia di milioni di euro. Purtroppo - denuncia il pentastellato - Emiliano preferisce fare cassa chiudendo ospedali e tagliando posti letto. Il Presidente si era messo a ridere quando gli avevamo spiegato che sarebbe stato possibile risparmiare 300 milioni di euro semplicemente facendo applicare la normativa emanata dall’ANAC ai DG delle Asl, così come aveva sottovalutato l’allarme lanciato a marzo dello scorso anno dall’allora direttore del Dipartimento Politiche della Salute Giovanni Gorgoni, che aveva ammesso come la corruzione in sanità potesse valere anche 250 milioni di euro. I dati diffusi questa mattina dicono che avevamo ragione. Si tratta di una situazione a cui vanno ad aggiungersi concorsi fatti solo per gli amici degli amici che hanno ucciso la meritocrazia facendo scappare i professionisti verso il privato o all’estero. I risultati - conclude Galante  - sono sotto gli occhi di tutti: una sanità allo sbando e cure che non raggiungono la soglia minima dei LEA. L’invito che rivolgiamo ancora una volta al all’assessore alla Sanità Emiliano è di iniziare finalmente a governare ed a fare azioni concrete per contrastare la corruzione in sanità. Il tempo delle parole è finito da un pezzo”.

Sulla questione interviene anche Rosa Barone (M5S), neopresidente della Commissione regionale per il contrasto della criminalità organizzata: “Con la Commissione per il contrasto della criminalità abbiamo già stabilito di avviare uno studio approfondito per valutare l'impatto economico e sociale della criminalità e della corruzione in settori chiave per la Puglia come la Sanità, l'Ambiente o l'Agricoltura. La corruzione non è solo un problema sociale ma ha importanti conseguenze negative su tutta l'economia di un territorio".

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