Sentenza a Milano: divorzio per colpa del diavolo

MILANO - La moglie risulta 'posseduta' dal diavolo e quindi il marito non può chiedere l’addebito dei costi della separazione siccome la donna non è consapevole dei suoi comportamenti violenti e inspiegabili. A sostenerlo è la sentenza emessa dai giudici del Tribunale civile di Milano Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”.

Inizialmente sembrava il tipico fascicolo di una coppia, con figli che, finito l’amore, decide di dividersi. La causa di divorzio viene presentata dall’uomo, ormai esaurito dall'atteggiamento della sua compagna, in preda a "devastanti comportamenti compulsivi, ascrivibili a possessione demoniaca".

La donna, secondo i dati raccolti, è capace, nonostante l’esile corporatura, di alzare una panca in legno e scaraventarla contro un altare, oppure sollevarsi in aria per ricadere "con proiezioni paraboliche" a notevole distanza.

Sottoposta ad analisi mediche e psichiatriche è risultato che non è pazza, che non è malata, ma che qualcuno agisce al suo posto, "ella è agita", scrivono i giudici. Per questo motivo decidono di bocciare le richieste dell'uomo: al marito andrà la casa, alla moglie un assegno di mantenimento.

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