Tap, Tar Lazio sospende autorizzazioni espianto ulivi. M5S, "Sospensione a danni fatti"

ROMA - Il Tar del Lazio ha sospeso l’autorizzazione all’espianto degli ulivi nell’area del cantiere Tap di Melendugno (Le), dopo il ricorso della Regione Puglia.

Il Presidente del Tar del Lazio,  con decreto 1753/2017, ha infatti accolto l’istanza presentata dalla Regione Puglia per l’annullamento - previa sospensione - delle Note del Ministero dell’Ambiente con cui è stata dichiarata pienamente ottemperata la prescrizione “A44”, riferita alla cosiddetta fase 0  dei lavori, autorizzando TAP all’espianto degli Ulivi ricadenti nell’area interessata dal cantiere.

Il Tar ha sospeso l’efficacia dei provvedimenti gravati, nei limiti precisati in motivazione, in attesa della discussione dell’istanza cautelare in Camera di Consiglio fissata per il giorno 19.04.2017.

In particolare,  il Tar ha ritenuto che – essendo già state avviate le operazioni di espianto – la misura cautelare richiesta possa venire accordata, “ai soli fini dell’immediato riesame dell’atto impugnato da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), con riferimento sia alle osservazioni e alle competenze della Regione (specificate nella citata prescrizione A44), sia in base all’avvenuta presentazione al medesimo Ministero, da parte di T.A.P. , di istanza di verifica di assoggettabilità a VIA del progetto esecutivo, relativo alla realizzazione del microtunnel; quanto sopra, a fini di ottimizzazione e adeguato scaglionamento temporale degli interventi di cui trattasi, in considerazione dei tempi tecnici necessari per le fasi procedurali ancora da svolgere, senza pregiudizievoli situazioni di stallo e fatta salva la ricerca delle soluzioni più opportune, per il soddisfacimento dei molteplici interessi pubblici coinvolti”.

DONNO (M5S): SOSPENSIONE ESPIANTO ULIVI ARRIVA A DANNI FATTI - "Arriva oggi la notizia dell'accoglimento da parte del Tar Lazio dell'istanza sospensiva relativa all'espianto degli ulivi, ma il succo della questione è che ancora una volta Emiliano arriva in ritardo, dimostrando di venire da PDlandia, la terra dove c'è un perenne fuso orario sfasato. Avrebbe dovuto impugnare gli atti per tempo, prima dell'avvio degli espianti" lo afferma in una nota la Senatrice salentina Daniela Donno (M5S).

"Senza il pressing del MoVimento 5 Stelle, il Governo territoriale sarebbe stato inerte, a vedere con le mani in mano la completa distruzione di un territorio ed è solo grazie alla nostra costante opposizione, sia in Consiglio Regionale che nelle sedi nazionali, che oggi possiamo parlare di questo risultato" insiste Donno.

"In tutto questo, tra l'altro, la parziale ottemperanza della prescrizione A44 è solo la punta dell'iceberg. Al momento, tantissimi ulivi sono senza dimora, in condizioni inadeguate. A danni fatti, dunque, questa azione della Regione Puglia non solo è del tutto intempestiva, ma serve a ben poco" prosegue la pentastellata.

"Attendiamo la discussione dell’istanza cautelare in Camera di Consiglio fissata per il prossimo 19 aprile, giorno in cui si avranno notizie più concrete. La nostra terra, ora più che mai, ha bisogno di essere amministrata con cura, dedizione, attraverso azioni preventive. A Emiliano diciamo di chiudere prima la stalla e non dopo che i buoi sono scappati, se proprio non riesce a stare sul pezzo, compri una sveglia oppure si dimetta immediatamente" conclude Donno.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto