RECENSIONE. 'Get Out'

di FREDERIC PASCALI - La paura è sempre stata interpretata come un sentimento negativo di repulsione verso una sicura e, molte volte, incontrollabile fonte di ansia, ma cosa accade quando la si supera e si scavalca la staccionata dell’imponderabile per agire senza più alcuna remora? “Get Out” di Jordan Peele, attore al suo primo lavoro in regia, fornisce il suo punto di vista in merito, destreggiandosi in una narrazione che dipinge l’horror con forti tinte noir.

I due protagonisti, Chris, il bravo ragazzo di colore, e Rose, la dolce e anticonformista ragazza di famiglia alto borghese, si muovono in una sceneggiatura che ammicca al déjà vu e pesca a piene mani nel cinema del passato. “Indovina chi viene a cena” è forse il riferimento più immediato, seppur minato dal prologo iniziale con la presenza del primo di una serie numerosa, forse troppo, di “jump scare” (“salto di paura”, è un evento improvviso messo a bella posta per spaventare lo spettatore).

Va da sé che le facce sorridenti dei genitori di Rose, apparentemente ignari del colore della pelle del fidanzato della figlia, da subito non lascino dubbi sul fatto che il soggiorno di Chris lì da loro non sarà una passeggiata di salute. È questo il punto di svolta fondamentale della pellicola, l’attimo in cui la storia si biforca su due binari distinti nei quali da un lato prende sempre più corpo la suspense e dall’altro procede la morale a sfondo sociale sui temi legati alle problematiche razziali.

La bravura di Peele, e probabilmente anche la ragione del successo di un film che negli Stati Uniti è già assurto a livello di cult, sta  nella capacità di dosare tutti questi elementi del racconto con una forte carica di ironia che non sconfina mai nel baratro del grottesco.

Appare molto nitida e curata la fotografia di Toby Oliver che nel finale osa avvicinando l’ambiente immagine alle atmosfere tipiche dei videogiochi di ultima generazione. Naturalmente a loro agio i due protagonisti, Daniel Kaluuja, “Chris”, e Allison Williams, “Rose”, che mostrano un’ottima intesa e una capacità espressiva perfetta per l’occasione.

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