Melbourne, uccide uomo e prende donna in ostaggio

(afp)
SYDNEY - Momenti di paura in Australia, dove gli inquirenti indagano per terrorismo sulla presa degli ostaggi avvenuta a Melbourne e conclusasi con la morte dell’attentatore, ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia. L’attacco, condannato come “scioccante e vile” dal premier australiano Malcolm Turnbull, è stato rivendicato dall’Isis.

Un uomo di origine somala, Yacqub Khayre, 29 anni, già noto alla polizia, è rimasto ucciso dagli agenti dopo aver preso in ostaggio una escort in un centro alberghiero alla periferia di Melbourne e aver ucciso l’uomo alla reception, un australiano di origine cinese.

Secondo gli agenti, Khayre avrebbe fatto dichiarazioni “su Al-Qaida” e ha chiamato una stazione radio locale per dichiarare: “Questo è per l’Isis, questo è per al Qaida”. L’ostaggio è rimasto indenne, mentre tre agenti sono rimasti feriti.

E Isis, tramite Amaq, il suo organo ufficiale, rivendica l'attentato: “L’esecutore dell’attacco a Melbourne, in Australia, è un soldato dello Stato islamico che ha eseguito l’operazione in risposta alle richieste di colpire i cittadini dei Paesi membri della coalizione” internazionale attiva in Siria.

Khayre era finito sotto processo e assolto dall’accusa di preparare un attentato a una caserma a Sydney, nel 2009; altri tre imputati al processo erano invece stati riconosciuti colpevoli. L'uomo era uscito di prigione alla fine del 2016 dopo aver scontato la pena per aver progettato un incendio doloso.

1 Commenti

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