Trafficavano rifiuti, 19 arresti nel Foggiano VIDEO

BARI - Sono in tutto 46 gli indagati dalla Dia di Bari, per il traffico illegale di rifiuti tra Campania e Puglia, quantificato il circa 100mila tonnellate, e per il quale il gip del Tribunale di Bari ha disposto 19 misure cautelari, 5 in carcere, 9 ai domiciliari, 2 obblighi di dimora, 2 divieti di dimora e 1 divieto di esercizio dell'attivita' d'impresa, ed il sequestro preventivo di beni per 9,3 mln.

I provvedimenti sono stati eseguiti dai militari della Guardia di Finanza a Bari, San Severo (Fg), Cerignola (Fg), Zapponeta (Fg), Casalnuovo di Napoli (Na), Pozzuoli (Na), Pollena Trocchia (Na), Mariglianella (Na), Napoli, Barletta , Mola di Bari, Gravina di Puglia e Modugno (Ba).

In particolare i sequestri hanno per oggetto numerosi conti di due delle societa' coinvolte e di alcune delle persone indagate, le quote societarie e l'intero compendio aziendale di una delle societa' stesse ed, infine, 70 ettari di terreno situate nelle zone di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo Civitate, oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti speciali.

Il traffico dei rifiuti, monitorato attraverso una capillare attivita' investigativa supportata dall' utilizzo di sofisticata strumentazione tecnica, si e' sviluppato lungo la direttrice Napoli-Foggia e ha svelato l'esistenza di una organizzazione criminale che ha riversato, illecitamente, una ingente quantita' di rifiuti nell'agro di Manfredonia e di altre zone della provincia dauna, con la complicita' di una societa' di servizi ambientali di San Severo (Fg) nonche' attraverso l'impiego di automezzi di un'impresa di Casalnuovo di Napoli.

Il totale del materiale illecitamente sversato, dal 2010 al 2014, e' stato quantificato nell'ambito di un range che raggiunge, come previsione massima, il quantitativo di circa 100.000 tonnellate. Le indagini hanno anche accertato reati di falso ideologico nonche' alcuni episodi di corruzione che vedono coinvolto un pubblico ufficiale, dirigente di una unita' operativa complessa dell'Arpa Puglia.

Nobile (SI): "E' disastro ambientale, presto interrogazione parlamentare, ma serve mobilitazione popolare" - La notizia dei 19 arresti avvenuti in seguito allo svolgimento dell’operazione “In Daunia venenum” condotta dalla DDA di Bari ci dà la triste conferma di quanto da tempo sospettavamo: in Capitanata esiste una “Terra dei Fuochi”. Le indagini hanno condotto anche al sequestro preventivo di beni per un valore di 9,3 milioni di euro e hanno rilevato che la zona investita dall’attività di sversamento illecito di rifiuti pericolosi riguarda 70 ettari di terreno tra Zapponeta, Manfredonia, San Severo e San Paolo in Civitate.

Coinvolti in questa triste vicenda sono personaggi del mondo imprenditoriale e della politica, tra cui Primiano Calvo, esponente di Noi con Salvini e un dirigente ARPA Puglia.

“Per quanto sia stata necessaria, in Capitanata la sola attività della magistratura non basta” afferma Mario Nobile, segretario di Sinistra Italiana, “urge infatti un incontro con le numerose realtà sociali cittadine per un confronto su come affrontare il pericolo inquinamento e per tenere alta l’attenzione su un fenomeno che necessita un’attività di bonifica e di messa in sicurezza dei territori interessati dall’attività di sversamento”.

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