Venezuela, sangue sul voto: 13 morti

CARACAS - E' scoppiato il caos in occasione le elezioni per l'Assemblea Costituente voluta da Nicolas Maduro in Venezuela. Tredici in tutto le persone uccise nelle ultime 24 ore, 120 in totale da aprile, e la protesta si è estesa in tutto il paese con momenti di vera e propria guerriglia urbana.  Mentre il governo ha continuato ad assicurare che nel paese "regna la calma" e, nonostante la bassa affluenza, ha definito le elezioni un "successo storico" del chavismo. Il leader dell'opposizione Leopoldo Lopez chiede alla comunità internazionale di non riconoscere il voto e denuncia la "brutale repressione della protesta".

Intanto gli Usa, secondo il Wall Street Journal, starebbero valutando l'imposizione di sanzioni contro l'industria petrolifera del Venezuela che potrebbero avere un impatto devastante sull'economia del paese.

Un candidato all'Assemblea Costituente venezuelana, è stato ucciso ieri notte nella sua casa a Ciudad Bolivar, capitale dello stato di Bolivar, nel Sudest del paese. La notizia, diffusa dai media locali, è confermata dalla Procura Generale, che ha identificato la vittima in José Felix Pineda (39 anni), precisando che "un gruppo di persone ha fatto irruzione nella sua casa" e lo ha "ucciso con colpi di arma da fuoco". Sale così a 113 il bilancio delle vittime dall'inizio delle proteste, ad aprile scorso.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto