"Senza scuole di specializzazione le facoltà di medicina destinate a chiudere"

BARI - Il vice presidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Direzione Italia, Luigi Manca, auspica una sinergia di tutte le Istituzioni per scongiurare questa evenienza e per questo chiede audizione in Commissione Sanità.

“A questo punto bisogna essere onesti e pragmatici: senza Scuole di Specializzazione le Facoltà di Medicina sono destinate a chiudere perché incomplete, perché molti giovani preferiranno immatricolarsi in quegli Atenei che garantiscono una preparazione scientifica tale da garantire un futuro professionale migliore, ma anche più certo. Quindi è chiaro che va scongiurata la previsione che possano essere chiuse alcune importanti Scuole di Specializzazione a Bari e a Foggia, anche per non depauperare un patrimonio di scienza e conoscenza che rappresentano le Facoltà di Medicina pugliese. Perciò mi aspetto che il presidente della Regione, anche in qualità di assessore alla Salute, provveda immediatamente a interfacciarsi con il Ministero all’Università e alla Ricerca Scientifica per evitare la chiusura o, in alternativa, prevedere un anno di tempo perché le stesse Scuole possano provvedere ad adeguarsi a quegli standard di qualità che, in modo oggettivo, vengono richiesti perché le Scuole siano davvero di Specializzazione.

E qui, però, apriamo un altro capitolo. Le Scuole pugliesi a rischio chiusura lo sono perché mancano di spazi e attrezzature idonee, ma anche perché privi di docenza scientifica. E’ chiaro che se alle Università pugliesi arrivano meno risorse che al Nord le possibilità di innovazione strutturale diventa più complicato; così come se i grandi professori andati in pensione non sono rimpiazzabili con nuovi colleghi, a causa del blocco delle assunzioni, manca chi deve trasmettere la “specializzazione” al neo laureato. Non solo, so che molti bravi colleghi hanno preferito lasciare la Puglia per l’impossibilità soggettiva o oggettiva di poter fare carriera nei nostri atenei e ospedali. Veri e propri cervelli che sono andati via e stanno insegnando in Scuole di Specializzazione del Nord e Centro Italia formando altri medici, ma impoverendo la nostra Sanità.

E, allora, è arrivato il momento che ognuno faccia la propria parte, a cominciare dalla Regione. Qui non ci sono “colpevoli” in assoluto, la responsabilità è abbastanza diffusa. Ora mi auguro che di fronte a un rischio così elevato si uniscano le forze e gli sforzi, per questo chiederò che in Commissione Sanità ci sia l’audizione del presidente Emiliano e dei due rettori delle Università di Bari e Foggia, in modo da intraprendere soluzioni comuni.

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