"Xylella, dire la verità ed agire, senza intenti propagandistici"

BARI - Nota del Presidente del Gruppo consiliare Articolo Uno – Mdp, Ernesto Abaterusso. “Bisogna poter dire la verità - dichiara Abaterusso. Sulla vicenda della lotta alla Xylella, invece, c'è una strana gara a dire, appena appena, delle mezze verità.
Il tema è complesso, ma va affrontato evitando la propaganda. Si doveva partire sin dall'inizio dal piano europeo che prevedeva l'eradicazione delle piante infette e l'istituzione a Torchiarolo del corridoio di salvaguardia, per impedire che il batterio si sviluppasse anche a nord della provincia di Lecce.
Diciamoci le cose come stanno - prosegue Abaterusso: nemmeno il governo ha fatto fino in fondo la sua parte. E tutti - ma proprio tutti - qui da noi hanno operato, due anni fa ed in seguito, nella sostanza, perché nessuna pianta fosse abbattuta. Cedendo, la nostra comunità, ad una posizione ‘romantica’ che ha danneggiato economia e paesaggio più di quanto non l'avrebbe fatto l'abbattimento immediato di tutte le piante infette.
Questo va riconosciuto, come va riconosciuto che il Presidente della Regione ha ceduto anch'egli ad una logica di mera contrapposizione al governo, tirando la volata a certo fondamentalismo ambientalista e a posizioni antiscientifiche. Ed anche una parte della magistratura ha le sue responsabilità, nel momento in cui, sorprendentemente, ha cominciato ad indagare, sul caso, scienziati e tecnici della materia.
Ma, pur riconoscendo tutto ciò, non mi sfugge che il governo non ha mai fatto la sua parte sino in fondo. Il commissario poteva agire, perché ne aveva i poteri. La sua inefficienza e l'inefficacia della sua azione hanno pesato non poco nella direzione di dare fiato allo stallo che si è determinato nella lotta al batterio.
Dico questo perché sono sorpreso dall'ultima presa di posizione della viceministro Bellanova. Addossare ogni responsabilità alla Regione può essere comodo ed autoconsolatorio. Può essere un pezzo di propaganda per le prossime elezioni politiche, ma non sposta di un millimetro la situazione. Infine, dati i precedenti, fallimentari interessamenti del succitato esponente governativo alle più varie questioni (dalla vicenda Almaviva Roma, oltre 3000 posti di lavoro andato in fumo, manifattura tabacchi, BAT, altri 1000 lavoratori messi alla porta, alla Tap, fino all'affaire Global Med), oggi, sarebbe meglio che non mettesse affatto mano alla lotta alla Xylella, perché il risultato della sua azione sarebbe altrettanto disastroso”, conclude Abaterusso.

4 Commenti

  1. Questa vicenda della Xylella è la parabola perfetta di come il fondamentalismo ambientalista può tenere in scacco un'intera regione. Interventi tardivi, proteste a senso unico e autolesionismo che boccia anche progetti in grado di rivitalizzare il paese. Le proteste sulla Tap - che in ogni parte del mondo sarebbe stata vista come un'opportunità da non lasciarsi sfuggire - la dicono lunga sulla lucidità di governanti e di (pochi, ma rumorosi) cittadini.

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  2. Questa storia è lo specchio del paese. Infangare il buon nome di un progetto, nel caso specifico la Tap, addossandogli responsabilità che sono di altri. Tuttò è preoccupante perché l'Italia ha bisogno di sviluppo e non di altre zavorre che le impediscono di progredire.

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  3. Prima di tutto sono arrabbiato di come ci stanno distruggendo la terra, i nostri ulivi, un patrimonio che tutti ci riconoscono, e che i nostri amministratori locali trascurano per diatriba di partito. Emiliano ci hai messo anni per capire il problema della Xylella! E poi non sopporto il disfattismo nei confronti di aziende che possono portare un valore strategico alla Puglia, all'Italia, la TAP ormai in stato avanzato, è l'unica alternativa a quella maledetta ciminiera di Cerano, poi ditemi delle "rinnovabili", ma dove sono! ci vogliono ancora 50 anni per poter produrre energia da queste e nel frattempo che energia dovremmo usare!

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  4. Quello che mi lascia perplesso sono i toni usati dai noTap e da tutti coloro che non hanno aspettato conferme prima di attaccare la Tap in merito agli ulivi, che sono stati danneggiati da un batterio. Questa vicenda deve farci riflettere sui no preventivi ai progetti e sugli attacchi gratuiti che si fanno in un paese bello e disgraziato come l'Italia.

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