Asia Argento rompe il muro del silenzio contro Weinstein

di PIERO CHIMENTI - Dopo vent'anni di silenzio Asia Argento si unisce al coro delle accusatrici, insieme ad Gwyneth Paltrow ed Angiolina Jolie, per violenze subite da parte Weinstein. Insieme a loro altre 16 persone fra collaboratori ed ex assistenti hanno confermato la trentennale passione del produttore hollywoodiano.

Ad aprire il vaso di Pandora è stato il New York Times, che con fatica ha ricostruito le sopraffazioni subite dalle donne, riuscendo malgrado la loro reticenza ad aprire una 'ferita' mai sopita per loro, fino a scoprire che Weinstein amava palpate, esibizionismo e sesso forzato.

L'attrice italiana ha rappresentato le violenze subite nella scena di Scarlet diva da lei diretto nel 2000. Mentre l'ormai ex produttore si difende dalle accuse di violenze, dichiarando tramite i propri legali che non avrebbe costretto nessuna ad avere con lui rapporti non consensuali, pare che anche la moglie Georgina Champman, sconvolta per le rilevazione fatta dalle attrici, avrebbe deciso di separarsi dal marito con cui era sposata dal 2007, esprimendo vicinanza alle vittime.

C'è chi, invece, prende le difese di Weinstein. Tra queste l'attrice Lidsay Lohan che, tramite due post su Instagram poi cancellati, dice che sia ingiusto ciò che sia successo a chi ha lavorato in numerosi suoi film, senza subire nessuna 'particolare attenzione' da parte di lui.

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