Filobus a Lecce: le rilevazioni di Trevisi (M5S)

LECCE - “Quella del filobus di Lecce è una telenovela infinita. Il sindaco Salvemini vuole dismettere l’opera, ma ma non ha idee e progetti concreti per la post dismissione”. Lo dichiara il consigliere del M5S Antonio Trevisi in seguito alla conferenza in cui il primo cittadino di Lecce ha illustrato l’esito dell’incontro a Roma con il ministro Delrio sulla rimozione definitiva del filobus.

“L’amministrazione Poli Bortone ha realizzato un’opera tanto brutta quanto inutile - incalza Trevisi - e oggi apprendiamo che  per la sua dismissione bisogna aspettare il 2035, anno in cui si estinguerà il mutuo acceso dal Ministero dei Trasporti per la realizzazione dell’infrastruttura. Il filobus a Lecce - continua - ha gravato e continuerà a gravare sulle tasche dei cittadini senza aver portato alcun beneficio alla mobilità cittadina. È vero che le strade del capoluogo di provincia non sono così larghe da poter permettere lo scorrimento veloce di mezzi alternativi all’auto, ma  Salvemini a tutt’oggi non ha individuato soluzioni alternative per collegare il centro storico alle periferie, alle marine e all’ecotekne. I mezzi pubblici ci sono, ma non sono né sufficienti né funzionali per soddisfare il numero di cittadini che si spostano dalla provincia a Lecce per motivi di studio e di lavoro” .

La proposta di Trevisi è quella di un progetto di smart mobility a cui collaborino attivamente i cittadini assieme al Municipio e all’azienda di trasporto pubblico locale. In questo modo, spiega il consigliere cinquestelle, sarebbe possibile dar vita a una piattaforma digital o social  attraverso la quale interagire e lavorare in modalità crowd (sviluppo collettivo). 

“Un’altra soluzione per ridurre l’assurdo sperpero di denaro pubblico - continua il pentastellato - potrebbe essere quella di mantenere una linea del filobus che vada dalla stazione al campus universitario dell’ecotekne e che sia ad alta frequenza negli orari di punta in modo da recuperare in parte mezzi e materiali già pagati dai cittadini leccesi per un collegamento efficace tra città e  polo universitarie extraurbano. Questo significherebbe smantellare il filobus nella zona ad anello che circonda il centro storico, che è quella a maggior valore architettonico, per potenziare un collegamento che oggi è necessario poiché la presenza di auto nel campus è veramente eccessiva. Purtroppo - conclude Trevisi - quella che poteva essere una soluzione alternativa all’auto si è trasformata negli anni in un affare per pochi con il risultato che quest’opera ormai rappresenta una delle pagine più brutte della politica leccese”.