Lecce: ecco i 'numeri' sull’artigianato e sulle Pmi

LECCE - L’associazionismo come antidoto alla desertificazione imprenditoriale. La recessione si combatte se tutti remano nella stessa direzione, secondo Confartigianato che ha promosso ieri, a Salve, nel Centro polifunzionale «Dimora del lavoro», un’intera giornata sul valore della rappresentanza e sui servizi alle imprese (dalle prestazioni socio-assistenziali a quelle fiscali, dalla tutela sindacale al welfare, dal credito alla finanza agevolata, dalla formazione al supporto nei percorsi di internazionalizzazione).

«Abbiamo voluto riaffermare, con forza, la necessità dell’associazionismo per poter ricostruire le relazioni del nostro tessuto imprenditoriale e conquistare, così, nuovi e più ampi spazi in un mercato sempre più globalizzato», dice Luigi Derniolo, presidente provinciale dell’associazione degli artigiani.

«Abbiamo il compito di favorire una grande rete imprenditoriale, capace di aggregare le energie positive che hanno la voglia di affrontare le sfide del cambiamento», aggiunge Giuseppe Negro, segretario provinciale. «Confartigianato ha l’opportunità di realizzare questo progetto partendo dal suo ampio e variegato patrimonio associativo».

Un patrimonio illustrato da Anna Pina Paladini, autrice del volume «Confartigianato. Dalle origini al consolidamento democratico (1946-1958)», edito dalla Guerini e associati e arricchito dalla prefazione di Giulio Sapelli, noto storico ed economista italiano. La pubblicazione è un viaggio tra le macerie civili e politiche del Paese, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, nei primi anni di rappresentanza imprenditoriale italiana che vede Confartigianato indiscussa protagonista.

Da allora ad oggi, sono cambiati del tutto gli scenari e i contesti in cui operano le imprese artigiane, secondo lo studio condotto dall’Osservatorio economico di Davide Stasi che ha elaborato cento indicatori economici, al fine di comprendere la direzione che sta prendendo l’economia salentina: dall’imprenditoria al lavoro, dal credito alla green economy, dall’immobiliare alle utilities, dalla fiscalità alla giustizia tributaria.

In provincia di Lecce, si contano 17.769 aziende artigiane, pari al 24,4 per cento del totale delle imprese (72.694). Così, l’incidenza sociale dell’artigianato è di 2,2 imprese ogni cento abitanti e di 5,4 ogni cento famiglie residenti.

La dimensione media è di 2,1 addetti per ogni impresa. Le imprenditrici artigiane sono 3.360, pari al 16,6 per cento del totale degli imprenditori. Le titolari di un’impresa artigiana sono 2.329, pari al 69,3 per cento del totale degli imprenditrici artigiane.

Le imprese artigiane giovanili, ovvero quelle che vedono un giovane under 35 in qualità di titolare, socio o amministratore della stessa, sono 2.039 (in Puglia ce ne sono 8.302). Rappresentano l’11,4 per cento di quelle artigiane totali. Le imprese artigiane straniere sono 1.408 (nella regione ce sono 3.097). Rappresentano il 7,9 per cento di quelle artigiane totali.

Le esportazioni manifatturiere complessive «valgono» 489 milioni di euro. La metà circa è destinata nei Paesi extracomunitari. Il valore aggiunto ammonta a due miliardi e 289 milioni di euro (pari all’11,7 per cento del totale). Circa 7.200 le ore autorizzate nel 2016 di cassa integrazione guadagni (cig) nell’artigianato per impiegati ed operai.

Sono 161 le imprese aderenti ai contratti di rete e 2.900 circa le aziende artigiane potenzialmente interessate ad attività turistiche. Lo stock dei finanziamenti bancari ammonta a due miliardi 991 milioni, di cui solo un terzo va alle realtà con meno di venti addetti. Riguardo alla giustizia, ci sono ben 4.991 ricorsi ancora pendenti nella commissione tributaria provinciale a conferma della lentezza nel definire una lite fiscale.

«Ecco i principali cento indicatori sulla nostra economia», spiega Davide Stasi. «Una “fotografia” nitida e dettagliata della Puglia e della provincia di Lecce, in particolare. Al centro gli artigiani e le piccole imprese, ma non solo, per analizzare il tessuto produttivo locale e monitorare le relative evoluzioni. Ne emerge, ancora una volta, un territorio che mantiene la propria vocazione imprenditoriale, la propensione a mettersi in proprio, in gioco, a scommettere su talento e passione. Tutto questo fa nascere quattro imprese artigiane ogni giorno, in media, nella sola provincia di Lecce e 15 in tutta la regione, con la speranza, mai sopita, in un futuro di sviluppo. Non mancano, però, gli ostacoli che rallentano o fermano proprio l’agognata ripresa economica», sottolinea. «La vitalità imprenditoriale, infatti, si scontra contro numerosi adempimenti e tante inefficienze: dalla burocrazia alla tassazione, dalle infrastrutture ai servizi pubblici. Alcuni indicatori – evidenzia – confermano che la nostra provincia non è riuscita e non riesce, tuttora, a fare il salto di qualità indispensabile per mettersi alla spalle questa lunga recessione.

La sintesi della nostra economia contenuta nei cento dati riferiti alla provincia di Lecce ed altrettanti alla Puglia cerca di mettere in evidenza i punti di forza, nonché quelli di debolezza. Uno strumento che permette, in maniera agile e allo stesso tempo rigorosa, di delineare gli aspetti positivi del nostro sistema di micro e piccole imprese, individuando altresì le principali criticità del contesto economico e sociale in cui competono le aziende. La grave, gravissima crisi che sembrerebbe alle spalle ha inferto duri colpi all’artigianato che comunque ha “retto” meglio in alcuni settori. Le percentuali negative appaiono, tutto sommato, meno preoccupanti al passato.

L’economia ha attraversato un periodo difficilissimo che ha portato ad una crisi economica e sociale, senza precedenti, che ha fatto vacillare le certezze, generando e diffondendo depressione e disorientamento negli imprenditori, nei lavoratori, nelle famiglie. Ora – conclude Stasi – alcuni indicatori economici, finalmente, iniziano a dare importanti segnali di ripresa».

Per questo, i sindaci e gli assessori comunali intervenuti alla tavola rotonda di ieri hanno manifestato, tutti, la volontà di condividere, con Confartigianato, un percorso di sostegno e di valorizzazione delle attività produttive, al fine di rilanciare l’economia salentina. Hanno preso la parola Vincenzo Passaseo, primo cittadino di Salve, Francesco Ferraro, di Acquarica del Capo, Carlo Nesca, di Gagliano del Capo, Raffaele Stasi, di Taurisano, gli assessori Emanuela Gatto, di Matino e Marisa Stivale, di Presicce.

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