Terremoto 7.3 in Iraq, almeno 339 morti e 2530 feriti

(epa)
BAGHDAD - E’ aumentato ad oltre 300 morti il bilancio ancora parziale del terremoto di magnitudo 7,3 sulla scala Richter che ha colpito ieri sera il Nord-Est dell’Iraq e le regioni frontaliere di Iran e Turchia. Circa 2500 sono invece le persone ferite. Sino a questo momento solo l’Iran ha fornito un bilancio ufficiale, sebbene provvisorio, mentre le autorità provinciali irachene hanno dato conto di appena sei vittime.

Secondo l’Istituto geologico americano, la scossa è stata registrata a una profondità di 25 chilometri, a una trentina di chilometri a Sud-Ovest della città di Halabja, in una zona montuosa della provincia irachena di Suleimaniyeh. Il sisma è stato avvertito alle 20:18, ora italiana, ed è stato chiaramente sentito anche in Turchia, Paese in cui – almeno al momento – non si registrano né danni né vittime.



Nella Repubblica islamica il maggior numero di vittime, 328, mentre nel Kurdistan iracheno il bilancio è salito a 11 morti. Lo riferisce l'iraniana Press Tv.

Sono 207 le vittime nella provincia iraniana di Kermanshah, secondo quanto riferiscono i media locali citando fonti ospedaliere.
La cittadina più colpita è quella di Sarpol-e Zahab. Nel Kurdistan iracheno, le vittime sono invece 7, almeno 350 i feriti.

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