La Puglia e il contrasto al gioco d'azzardo e alle slot dei bar

Il 2017 è stato un anno molto interessante dal punto di vista della lotta alle ludopatie e della presa di co-scienza da parte del legislatore della urgenza di mettere ordine nella materia delle sale gioco terrestri e in particolare all slot bei bar. La Puglia, in questo quadro generale di attenzione e allarme per il fenomeno, è stata a sua volta spesso al centro dell’attenzione, da un lato per la risolutezza con cui il suo governatore Mi-chele Emiliano ha deciso di affrontare l’argomento, dall’altro perché proprio pugliese è il cosiddetto “Re delle Slot”, arrestato la scorsa estate.

Contro le slot dei bar scende in campo il governatore

La Puglia, come del resto tutte le regioni italiane e soprattutto quelle del centro Sud, dove disoccupazione e sottoccupazione accentuano il fenomeno, ha da tempo dovuto arrendersi all’evidenza che qualcosa nel tes-suto sociale è cambiato: sale gioco, tabaccherie e slot dei bar come videolottery e slot machine sono spun-tate come funghi ovunque, nelle periferie così come nelle zone centrali di paesi e medie cittadine. Come nel resto della penisola anche qui, inizialmente, a combattere la crescente offerta di gioco d’azzardo sul territo-rio, sono scesi in campo i sindaci. Il provvedimento che più di altri si è rivelato, se non efficace, almeno permesso dalla legislazione italiana sulla libera concorrenza e deregulation, è stato quello di fissare distanze minime tra i luoghi socialmente sensibili: scuole, chiese, ospedali e le sale gioco o esercizi con slot machine. La Puglia però ha fatto molto di più: di fronte a provvedimenti di questo tipo, presi nel territorio a macchia di leopardo dai singoli primi cittadini, è sceso in campo direttamente il peso massimo del governatore Michele Emiliano, che ha appunto adottato la medesima, misura però a livello regionale. Qualche mese fa la Corte Costituzionale, chiamata in causa dal Tar della Puglia, a sua volta interpellato da alcuni gestori del settore slot machine dei bar come la Gilupi srl, ha finalmente emesso il suo parere definitivo e vincolante che, per inciso, si aspettava da 2 anni: la Regione non ha commesso illecito, anzi: ha adempiuto al suo compito di tutore della salute pubblica. Una bella vittoria per tutta la regione Puglia e un importante esempio per il resto d’Italia su come muoversi, a livelli più alti rispetto ai singoli sindaci, per mettere un freno alla proliferazione delle sale gioco sul territorio.

Il re delle slot machine dei bar e delle sale giochi

Sempre nel corso dell’anno 2017 la Puglia si è ritrovata all’onore delle cronache nazionali per una fosca vi-cenda sempre legata al mondo del gioco d’azzardo, delle slot machine, e degli interessi milionari costruiti illecitamente sulle spalle della parte più debole della società. A Gravina di Puglia, infatti, è stato arrestato il cosiddetto “re delle slot machine”. Sembra che nel corso degli anni, dal 1970 agli anni novanta, Giuseppe Cassone, avesse costruito un vero e proprio impero sulle slot machine: gli sono stati confiscati infatti su tutto il territorio Pugliese, in particolare a Bar, Taranto, ma anche a Matera e a Messina, ben 50 milioni di euro in conto correnti, negozi, macchine, bad and breakfast, call center, pub, ville e appartamenti. Nulla di tutto ciò, però, tornerà nelle tasche dei poveri pugliesi malati di ludopatia.

Fonte: https://www.slotmachineaamsonline.com/
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