Terrore a Macerata, spara da auto in corsa: 6 feriti

(ANSA)
MACERATA - Attimi di paura a Marcerata per una serie di sparatorie che hanno seminato il panico in città facendo sei feriti, tra cui due stranieri. I colpi di pistola sono partiti da un'Alfa Romeo 147 nera.

L'auto si è spostata per le vie della città, terrorizzando la città. Una persona è stata ferita in via Cairoli, l'altra in via Spalato. Spari anche in via dei Velini, zone toccate dalle indagini per il caso di Pamela Mastropietro.

(ANSA)
Un giovane è stato fermato dai carabinieri e portato in caserma: si chiama Luca Traini, 28 anni, ha la testa rasata, è incensurato e originario delle Marche. Quando è stato bloccato ha fatto il saluto fascista.

Traini era stato candidato alle elezioni amministrative del 2017 a Corridonia, nelle Marche, con la Lega Nord. In un manifesto elettorale, Traini appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il "controllo degli extracomunitari".

L'attentatore Luca Traini
"Restate in casa" è l'appello lanciato alla cittadinanza dal sindaco Romano Carancini dai profili social del Comune, mentre sono segnalate sparatorie in varie parti della città. "Per ragioni di sicurezza tutti gli studenti resteranno a scuola e gli autobus del servizio trasporto pubblico fermi", scrive il comune su Facebook.

SALVINI: "CHIUNQUE SPARI E' UN DELINQUENTE" - "Chiunque spari è un delinquente", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini. "Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle", afferma Salvini, al Centro Congressi Unaway di San Lazzaro, a chi gli chiedeva cosa ne pensasse del raid a Macerata. Aggiungendo, comunque, che un'immigrazione "incontrollata" porta allo scontro.

MINNITI: "INIZIATIVA CRIMINALE INDIVIDUALE" - "Un'iniziativa criminale, al momento di carattere individuale. Sicuramente preparata e progettata". Così il ministro dell'Interno Marco Minniti ha definito il raid razzista a Macerata. Dopo aver sottolineato la necessità del "doveroso riserbo sulle indagini", Minniti ha però spiegato: "Non c'è niente che ci dica che possa esserci un riferimento a un background organizzativo. C'e' un background personale, di destra certamente, che si rifà al fascismo e al nazismo. Ricorda moltissimo un raid di rappresaglia, armata, del tutto casuale. Non c'e' nessun rapporto tra quanto avvenuto e le persone ferite. A legare i feriti è solo il colore della pelle: e' quindi un'evidente questione razziale".

"Nessuno cavalchi l'odio della contrapposizione. E' in questi momenti che si dimostra la forza delle istituzioni democratiche". Ha aggiunto al termine del vertice con le forze dell'Ordine e le autorita' locali a Macerata. "Quanto accaduto e' inaccettabile. Non è consentito a nessuno di farsi giustizia da solo, anche ammesso che in questo caso ci fosse l'intenzione di fare giustizia. Questa spetta allo Stato. Riguarda i principi fondativi dello Stato democratico".

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