Quegli uccelli un po’ filosofi di Rivera Lauria

di FRANCESCO GRECO - TRICASE (LE) – Sudamerica vs Terra d’Otranto: contaminazioni carsiche e di superficie, sociali, artistiche, estetiche, vecchie e nuove: storie parallele. Ci dev’essere un cordone ombelicale fra l’artista argentino (Santa Fè, 1952) Carlos Rivera Lauria e il Salento. Qualcosa di irrazionale e magico, un’energia magnetica che attrae, e a cui non si sa resistere. Un percorso ricco di innervature semantiche.

4 anni fa aveva proposto la sua opera nella dimora artistica di Palazzo Bacile (Castiglione di Andrano), lavorando in sinergia con la bottega storica di Agostino Branca, ormai un must mondiale (www.ceramichebranca.it) .

Oggi torna in questa terra dove tutto è arte, pensiero e speculazione, per la mostra “La logica degli uccelli” (Scuderie di Palazzo Gallone, Tricase, sino a fine giugno), a cura di Leda Calza, foto di Erika Barahona Ede, collaborazione di Agnese Branca e Vincenzo Cabiati (patrocinio: Città di Tricase e Bottega Branca).

Una ricerca che muove dalla scultura, anche se l’artista ha cominciato con la pittura a olio. Ecco allora gli uccelli di Carlos librarsi nel cielo terso del Mediterraneo, disegnare voli barocchi.

Ecco le loro cromaticità folli, deliranti. Appollaiati su pezzi di legno (la tecnica delle basi fa riferimento a un antico sport basco, detto “aizkolaritz”), assumono posizioni umane, antropomorfe: sembrano filosofi che parlano della vita, che meditano sul mondo e sull’uomo, altri colti mentre ripetono i loro mantra alla vegetazione e agli altri animali attorno, rapiti nel loro kharma.
 
Essi sono, a ben guardare, gli eredi del fuoco greco che scosse i grandi pensatori, in una terra che ha metabolizzato quel pensiero, impregnandone in profondità il suo dna.
 
Rivera Lauria arricchisce quei codici (tecnica mista, anche il 3d) con i suoi uccelli a metà strada fra Aristofane e Hitchcok, dicendoci, fra l’altro, che l’arte e la percezione sono universali, come le emozioni, i sentimenti.
 
Rivera Lauria ha fatto l’Accademia di Belle Arti a Buenos Aires, poi ha vissuto in Brasile dove ha preso il via la sua fascinosa ricerca osservando vecchi artigiani della ceramica e facendo sue le tecniche. Poi ha vissuto a Madrid, collaborato alla Galleria Orfila.

Ha esposto in Argentina, Spagna, Brasile, Marocco, Portogallo. Le sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.

Attualmente Carlos vive a Bilbao (www.riveralauria.com).   

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